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logo premio innovatori responsabili 450x133La Regione Emilia Romagna ha promosso l'VIII edizione del “Premio innovatori responsabili”. La finalità è quella di promuovere i progetti di innovazione avviati sul territorio regionale coerenti con i 17 obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile  e che concorrono al raggiungimento degli obiettivi strategici indicati nel Patto per il lavoro e il clima e la Strategia 2030 della Regione Emilia-Romagna. Per chi non lo conoscesse il Patto per il Lavoro e per il Clima è stato sottoscritto insieme a enti locali, sindacati, imprese, scuola, atenei, associazioni ambientaliste, Terzo settore e volontariato, professioni, Camere di commercio e banche. Un progetto condiviso per il rilancio e lo sviluppo dell’Emilia-Romagna fondati sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Imprese di ogni settore e dimensione, comprese le cooperative, liberi professionisti, scuole superiori, fondazioni ITS, università ed enti di formazione hanno tempo fino al 30 settembre 2022 per presentare le proprie candidature.

Il regolamento prevede che i progetti siano riconducibili ai 4 ambiti strategici del Patto:

  • Regione della conoscenza e dei saperi
  • Regione della transizione ecologica
  • Regione dei diritti e dei doveri
  • Regione del lavoro, delle imprese e delle opportunità. 

I vincitori saranno premiati nel corso di un evento pubblico, in cui verrà assegnato anche il Premio GED – Gender Equality and Diversity, il riconoscimento conferito dall’Assemblea Legislativa alle migliori azioni positive per le pari opportunità e il Premio Speciale “YOUZ”, riservato alle iniziative finalizzate allo sviluppo professionale dei giovani e in grado di accelerarne i percorsi di carriera. I partecipanti ammessi saranno inseriti nell’elenco degli Innovatori Responsabili dell’Emilia-Romagna e tutti i progetti candidati verranno raccolti in un volume, pubblicato sul sito della Regione e diffuso attraverso i canali informativi e promozionali della Regione e in eventi pubblici. 

icona progettiNell'apprezzare l'iniziatiativa di una regione che ha dimostrato, in più occasioni, di essere all'avanguardia sui temi della sostenibilità e delle relazioni con i corpi sociali e, in generale, con l'associazionismo, non possiamo non cogliere un limite di fondo. 

Se i progetti avviati sono riconducibili ai quattro ambiti strategici che riguardano il Lavoro, i Diritti e i Doveri, la Conoscenza ecc., insiti nel Patto che hanno sottoscritto in 52 soggetti, tra i quali i Sindacati, per quale ragione questi ultimi sono esclusi tra i soggetti candidabili? E in caso non presentino direttamente i progetti ma contribuiscano alla loro realizzazione, svolgendo un ruolo di primo piano nei posti di lavoro per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità riconducibili alle finalità del concorso, perchè non riconoscere loro una partnership?

Se si intende premiare la capacità di rinnovarsi con l’assunzione di una visione integrata della sostenibilità, attraverso l’innovazione di processi, sistemi, partenariati, azioni formative, tecnologie e prodotti per far emergere e conoscere le realtà più virtuose del territorio emiliano-romagnolo che si sono mosse in questa direzione, non ha alcun senso escludere dal premio chi, come le lavoratrici e i lavoratori e i loro rappresentanti, ha concorso in tutto e per tutto a quel risultato. In altre parole,  perchè - se la finalità ultima è qualla di stimolare sempre più, in un prossimo futuro, la predisposizione di progetti in tema di sostenibilità a 360° - non si riconosce un'attestazione d'impegno a tutti i soggetti che concorrono, non solo in linea di principio, alla realizzazione del Patto per il Lavoro e il clima e la Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile?

Per la Redazione - Serena Moriondo