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logo bes L’Istat il 3 ottobre ha pubblicato l’aggiornamento annuale del sistema di indicatori del Benessere equo e sostenibile dei territori, riferiti alle province e alle città metropolitane italiane.

Misurare la disuguaglianza è un’operazione complessa anche dal punto di vista statistico, oltre che concettuale. Ciascun indice di disuguaglianza, catturando aspetti diversi della distribuzione, produce risultati diversi e restituisce una diversa valutazione. Gli indicatori di benessere disponibili a livello provinciale per i vari domini disegnano diverse configurazioni territoriali e rilevano disuguaglianze di varia entità.

La penalizzazione del Mezzogiorno e il dualismo nord-sud erano e restano chiavi di lettura appropriate per molte e importanti componenti del Bes. Nonostante le diverse dinamiche osservate nella congiuntura negativa da Covid-19, nei domini Salute, Istruzione, Lavoro e Benessere economico le distanze restano marcate e si accentuano in particolare per la speranza di vita e il reddito delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti, indicatori che tra il pre e il post pandemia segnano un chiaro arretramento dei livelli di benessere per la generalità delle province del Mezzogiorno con il conseguente ampliarsi del divario con il Centro-nord.

Non tutti gli indicatori, però, delineano polarizzazioni geografiche così nette. Il gradiente territoriale diviene più sfumato e frastagliato quando si considerano gli indicatori del dominio Relazioni sociali, quelli dell’Innovazione, ricerca e creatività e della Qualità dei servizi. In altri domini, invece, l’individuazione di un elemento discriminante che spieghi i divari territoriali si fa più complessa; alla collocazione geografica dei territori si somma, infatti, la loro posizione nello spazio geografico o la loro vocazione (Paesaggio e Ambiente), o ancora la loro caratterizzazione in senso urbano piuttosto che rurale (Sicurezza), aspetti questi che interagiscono con diverse dimensioni del benessere.

Sono molti gli indicatori per i quali la dimensione urbano/metropolitana contribuisce a spiegare - almeno in parte - differenze nei livelli o nelle dinamiche di benessere sia in senso positivo che in negativo.

Maggiore accesso alla formazione continua, più ampia copertura delle infrastrutture di accesso alla connessione Internet ultraveloce, maggiore attrattività per i giovani laureati, minore mobilità ospedaliera extraregionale sono vantaggi che convivono con la maggiore incidenza della criminalità predatoria e caratterizzano il profilo delle città metropolitane (in particolare del Centro-nord) per differenza rispetto alle aree vaste provinciali, e particolarmente in confronto alle province a prevalente connotazione rurale.

L’aggiornamento degli indicatori provinciali al 2020 e al 2021 consente anche di valutare l’entità dell’impatto della crisi da Covid-19 sui singoli territori e offre una prima lettura della diversa capacità/velocità di ripresa. Per molti indicatori le ripercussioni della crisi sanitaria hanno prodotto una convergenza dei territori verso livelli più bassi di benessere rispetto al 2019, in altri casi ai minori livelli attuali si associano distanze territoriali accresciute. Esempi del primo pattern sono il tasso di occupazione e le competenze degli studenti; per il secondo vanno citati innanzitutto la speranza di vita alla nascita e la retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti.

Nei tre anni che segnano il pre e il post pandemia non mancano casi di convergenza territoriale su livelli di benessere più elevati, con miglioramenti diffusi in tutte le province, sia come effetto della congiuntura da Covid-19 sul trend di specifici fenomeni (ad esempio la riduzione dei reati predatori e dell’emigrazione ospedaliera extraregionale), sia in esito a politiche attuate nell’emergenza sanitaria, ad esempio quelle per tutelare le famiglie indebitate o per mitigare il sovraffollamento carcerario. Quadri in cui il miglioramento è associato a una lieve crescita delle differenze territoriali caratterizzano invece le dinamiche della formazione continua e della disponibilità per le famiglie di infrastrutture più avanzate di connessione a Internet (FTTP), nonostante i progressi registrati in tutte le province.

Nella Nota integrale si possono trovare l'analisi delle misure del benessere equo e sostenibile dei territori, articolata per dominio e accompagnata da rappresentazioni cartografiche.

Link: Testo integrale

Per la Redazione - Serena Moriondo