Un esperimento di arte performativa, finalizzato alla rigenerazione urbana di un’area metropolitana decadente, attraverso il coinvolgimento diretto della cittadinanza. Stiamo parlando dell’evento Momentary Place, dal titolo "Forme vaghe danzarono sul fango lucente" che andrà in scena a Torino il 28 ottobre nel quartiere periferico di Lucento: ideato e coadiuvato dall’artista e architetto Maurizio Cilli, vedrà anche l’intervento della prestigiosa voce soprano di Fè Avouglan e la Banda Musicale Salus diretta dal Maestro Massimo Sanfilippo.
Questa inedita performance – un linguaggio anomalo per un intervento di arte pubblica mirato a combattere il degrado dei quartieri popolari – si inserisce nell’ambito della seconda edizione di URRÀ TORINO_ URban RegenerAction in Torino, un progetto promosso dall’Associazione Kallipolis in collaborazione con Atc del Piemonte Centrale e con il sostegno di Compagnia di San Paolo che incentiva la decentralizzazione di iniziative culturali ed artistiche in aree “periferiche”, valorizzandole quali luoghi di interesse attraverso il coinvolgimento diretto degli abitanti. Come nuova area per questa edizione è stato scelto il complesso di residenza pubblica di via Verolengo / Via Forlì costituito da due isolati, all’interno di Lucento, quartiere periferico a carattere popolare.
Dopo un’attenta e approfondita analisi della storia del territorio e a partire dalle memorie degli abitanti, l'architetto Cilli – impegnato in progetti volti alla riqualificazione dello spazio urbano e di condivisione culturale – ha deciso di proporre un’azione dal vivo che attraversa i cortili: “Il contesto di questo lavoro sono i cortili del quartiere connotati da un’architettura di qualità risalente al 1910, nei quali appare evidente una precaria gestione della manutenzione delle parti comuni, scarso decoro e un senso di diffuso disincanto e rassegnazione nelle parole di chi le abita dovuta all’incuria generalizzata del bene comune”.
La borgata di Lucento è abitata dal XIV secolo. Sotto il quartiere una volta passava un lungo tunnel che collegava le industrie di Lucento a quelle di Parco Dora, un trincerone ferroviario che si snidava sotto le case finendo poi dentro le fabbriche.
Oggi Lucento è al centro di una grande trasformazione legata a queste industrie che ne hanno condizionato la vita quotidiana e caratterizzato il paesaggio, come la Thyssenkrupp e l'Ilva, presenti dal secondo dopoguerra. E’ l’immagine della fine di un’era, quella industriale, che è ormai scomparsa.
Per la Redazione - Serena Moriondo