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Foto natira 20200722 1963 1068x710Il 14 novembre a Roma si è svolto il convegno dal titolo '"La memoria del territorio a garanzia del futuro: il Progetto CARG" dedicato alla necessità di completare e aggiornare la Carta Geologica d'Italia, fondamentale e imprescindibile strumento di conoscenza del territorio, realizzata nell’ambito del Progetto CARG.

Un'occasione di confronto e dibattito finalizzata a sensibilizzare la classe dirigente sulla istituzione di un finanziamento strutturale, necessario a proseguire il Progetto CARG e quindi, il completamento dell'intera copertura nazionale della cartografia geologica e geotematica e per poi procedere con la revisione dei Fogli CARG realizzati ormai 20 anni fa.

Il Progetto CARG, che prevede complessivamente la realizzazione di 636 fogli geologici e geotematici alla scala 1:50.000, è stato finanziato con una certa regolarità fino al 1999. Poi, dopo circa 20 anni di assenza di finanziamenti, ha ripreso la sua attività grazie alle risorse rese disponibili dalle tre ultime Leggi di Bilancio. Tali risorse hanno reso possibile la ripresa del Progetto, anche se non sufficienti a garantire la copertura dell'intero territorio nazionale.

Un obiettivo questo che potrà essere perseguito solo attraverso l'istituzione di un nuovo capitolo di entrata nel Bilancio dello Stato. Infatti ora, per mancati finanziamenti è a rischio la carta geologica d’Italia. L’allerta arriva dall'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che evidenzia l’importanza del completamento della Carta Geologica d'Italia (Carg), che permette la conoscenza del suolo e del sottosuolo nazionale, indispensabile per riuscire a contenere i disastri, mettere in sicurezza i territori e procedere a un'idonea pianificazione urbanistica.

Ogni singolo foglio del Carg, realizzato dall'Ispra in collaborazione con le Regioni, le Province autonome, le Università e il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), spiega L’Ispra, "contiene la possibilità di ricavare informazioni oggi più che mai preziose dall'individuazione delle risorse idriche ed energetiche a quelle minerarie, dalla descrizione delle aree più idonee allo stoccaggio delle scorie radioattive o alla progettazione di infrastrutture sicure. Questa conoscenza è al momento solo parziale: per completare il lavoro mancano ancora 300 fogli geologici e quasi tutti i fogli geotematici".
E'uno strumento che diventa sempre più indispensabile tanto più che il consumo di suolo nel 2021 non solo torna a crescere, ma segna anche il valore più alto degli ultimi dieci anni. Con una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo e con una media di 19 ettari al giorno, la perdita di terreno arriva a sfiorare i 70 km2 di nuove coperture artificiali in un solo anno. Il cemento ricopre ormai 21.500 km2 di suolo nazionale, dei quali 5.400, un territorio grande quanto la Liguria, riguardano i soli edifici, che rappresentano il 25% dell’intero suolo consumato.
 
 
Per la Redazione - Serena Moriondo