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Foto alex block 0FTASntRc2M unsplashIl 15 novembre 2022 la popolazione mondiale ha raggiunto l’imponente cifra di otto miliardi.

Solo nel 1974 eravamo quattro miliardi. Questa crescita senza precedenti rispetto al passato (ben un miliardo di persone dal 2010) è dovuta al graduale aumento della durata della vita umana grazie ai miglioramenti nella salute pubblica, nell'alimentazione, nell'igiene personale e nella medicina. È anche il risultato di livelli elevati di fecondità in alcuni Paesi.

L’ONU individua i Paesi con i più alti livelli di fecondità con quelli che hanno il reddito pro capite più basso. Pertanto, la crescita della popolazione mondiale si è nel tempo concentrata nei Paesi più poveri del mondo, la maggior parte dei quali si trova nell'Africa subsahariana. 

I Paesi a reddito medio e medio alto hanno contribuito all’ottavo miliardo con 250 milioni di persone. Quando si aggiungerà il prossimo miliardo di persone tra il 2022 e il 2037, secondo l'analisi di Un-Desa saranno i Paesi a basso e medio reddito a rappresentare oltre il 90% della crescita globale.

Infografica PB140 fig1Ora la grande sfida sarà riuscire a garantire cibo e una vita dignitosa a otto miliardi di persone senza aggravare il surriscaldamento del pianeta.

Una popolazione che cresce tende a consumare sempre di più, non solo in termini di volume ma anche di composizione dei consumi, soprattutto energetici e alimentari. In tutto il mondo, vengono vendute ogni minuto 1 milione di bottiglie di plastica, acquistiamo oltre 80 miliardi di nuovi capi di abbigliamento ogni anno e consumiamo 3,9 miliardi di tonnellate di cibo, un terzo delle quali va perso o sprecato.

Il suolo ci fornisce servizi ecosistemici sui quali si basa la nostra sopravvivenza e svolge numerose funzioni vitali per il benessere dell’ambiente. Tuttavia, tale risorsa è fondamentalmente non rinnovabile, in quanto la pedogenesi – ovvero il processo che porta alla formazione del suolo grazie all’azione di fattori fisici, chimici e biologici – è estremamente lenta: sono necessari almeno 500 anni per la formazione di 2,5 centimetri di suolo (Pileri, 2015). Perciò, una volta che il terreno è stato impermeabilizzato per far posto a strade, case o ad altre attività umane, tutte le sue funzionalità vengono meno e rimuovere la copertura non è sufficiente a ripristinarlo in tempi brevi, tantè che in alcuni Paesi, la crescita rapida e sostenuta della popolazione sta già ostacolando il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
 
Insieme a modelli di consumo e produzione insostenibili, la rapida crescita della popolazione umana ha già contribuito a varie forme di degrado ambientale. L’Onu ricorda che le popolazioni globali di fauna selvatica sono diminuite di due terzi tra il 1970 e il 2020, mentre la popolazione umana è più che raddoppiata. 
Combinato con il cambiamento climatico, l'aumento demografico sta inoltre già causando migrazioni di massa e conflitti.
 
AGENDA 2030Il quadro a tinte fosche che ci troviamo difronte mostra qualche spiraglio di luce: uno studio dell’Università degli Studi di Perugia pubblicato sulla rivista “Technological Forecasting and Social Change” nel 2021 ha individuato gli studenti e i giovani in generale, quali cittadini e consumatori della società del futuro, figlia della quarta rivoluzione industriale, che è attesa promuovere una radicale trasformazione socioeconomica; trasformazione inspirata allo sviluppo dell’economia circolare, della sostenibilità ambientale e della giustizia sociale.
 
* Foto di Alex Block per Unsplash
 
Per la Redazione - Serena Moriondo