In Italia non vi è solo degrado edilizio ma anche rinascita. Lo sappiamo, è difficile crederlo quando nel 2021 vi sono stati - come illustra il Rapporto Mare Nostrum 2022 di Legambiente - 55.020 mila reati contestati alla media di 7,5 ogni chilometro di costa, ossia un illecito ogni 133,3 metri e quando, sono sotto gli occhi di tutti, la devastazione e le morti di queste ore a Ischia, dopo il precedente terremoto del 2018, causate dalle frane derivanti da incuria, abusivismo e speculazioni.
Ma anche la rinascita è possibile.
Fuoriusciva dalla costa come una improvvisa protrusione calcarea, sette piani fuori terra, più quattro livelli sotto, per una altezza di 24 metri. Dal giorno della sua inaugurazione nel 1971, a quello della sua demolizione nel 1999, l’Hotel Amalfitana si presentava così.
A due passi da Salerno, ma già immerso nelle meraviglie della Costa d’Amalfi, il "mostro" (poi divenuto "ecomostro") come lo chiamerà il giornalista ambientalista Antonio Cederna, nasceva da un progetto regolarmente approvato dalle autorità locali di Comune di Vietri sul Mare e Regione Campania, autorizzazioni che furono annullate/revocate a fine lavori per non corrispondenza delle realizzazioni al progetto presentato.
Dal 2019 i Giardini del Fuenti sono un luogo assai diverso: il sito è un susseguirsi di terrazzamenti che si collegano lungo il promontorio a cominciare dall’ingresso in quota, su dalla statale costiera. Orti, vigne, limoneti e terrazze belvedere, hanno riconquistato il loro spazio. Un sito che racconta una visione imprenditoriale italiana che dimostra come si possa costruire rispettando alcuni essenziali criteri che salvaguardano la natura e l'ambiente. Bioagricoltura, tecnologia, ingegneria botanica, disegno del paesaggio e architettura, fanno oggi dei Giardini del Fuenti uno dei modelli di intervento virtuosi a cui guardare in tema di progettazione sostenibile del paesaggio (Fonte: Lettera Artribune).
Gli “ecomostri” in Italia però sono ancora parecchi, e stanno ad indicare una intera categoria di riferimento. A guidare la classifica delle aggressioni all’ecosistema marino su base regionale è, anche nel 2021, la Campania, seguita da Sicilia, Puglia, Toscana, Calabria e Lazio. Prima regione del Nord è il Veneto, mentre nelle quattro regioni a “tradizionale presenza mafiosa” – Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – si concentra il 46,1% di tutti i reati e gli illeciti amministrativi accertati nel nostro Paese. Analizzando, invece, i reati per chilometri di costa, la classifica cambia radicalmente: qui il primo posto è della Basilicata, seguita da Abruzzo, Molise, Emilia-Romagna, Veneto e Campania.
Il fattore di pressione di gran lunga prevalente rimane quello del ciclo illegale del cemento, dalle villette abusive all’occupazione illegale delle spiagge, che da solo rappresenta il 50,3% del totale degli illeciti accertati, seguito dall’illegalità connessa ai fenomeni d’inquinamento e alla gestione dei rifiuti (25,3%) e dalla pesca di frodo (20,8%).
Per la Redazione - Serena Moriondo