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Immagine Sustainable development min scaled 47768767Qualche anticipazione sulla presentazione in corso del Rapporto ASviS 2022 su Territori e Agenda 2030.

ASviS di comune accordo con le associazioni di urbanistica - come abbiamo già evidenziato sul nostro sito - ha chiesto alle Commissioni Ambiente e territorio di Camera e Senato di istituire una sede di confronto interistituzionale con gli stakeholder per individuare il “nucleo essenziale” delle questioni che necessitano di un aggiornamento normativo, indicando anche lo strumento legislativo o amministrativo adeguati. Solo in questo modo, secondo l’ASviS, sarà possibile creare le condizioni per mettere davvero in sicurezza il Paese, un territorio fragile in cui continuano ad aumentare le disuguaglianze tra le regioni.

L'Alleanza chiede di approvare al più presto una normativa nazionale sul governo del territorio perché il Paese possa utilizzare al meglio le risorse a disposizione, attuando programmi di lungo periodo sulla base di obiettivi condivisi e misurabili.

Per la prima volta, il Rapporto analizza anche le differenze di comportamento tra le regioni e le province autonome tra il 2010 e il 2021 (in coerenza con la proposta dell’ASviS di un “Sistema multilivello di Strategie e di Agende per lo sviluppo sostenibile”); inoltre, per ogni Obiettivo dell’Agenda Onu 2030 per cui sono disponibili i dati (14 Goal su 17), lo studio mette in relazione il comportamento dei cinque territori con la performance migliore e i cinque con la performance peggiore. Per alcuni Goal il Rapporto offre anche una prima valutazione dell’impatto della crisi pandemica sui diversi territori.

La rappresentazione che emerge dallo studio è quella di un Paese a diverse velocità, in cui le differenze territoriali aumentano anziché diminuire. Ad esempio, nel periodo 2010-2021 le disuguaglianze territoriali tra le regioni e le province autonome sono:

  • aumentate per sette Goal: Povertà (Goal 1), Salute (Goal 3), Istruzione (Goal 4), Parità di genere (Goal 5), Energia (Goal 7), Lavoro e crescita economica (Goal 8), Città e comunità (Goal 11);
  • diminuite per due Goal: Economia circolare (Goal 12), Giustizia e istituzioni (Goal 16);
  • rimaste stabili per cinque Goal: Agricoltura e alimentazione (Goal 2), Acqua pulita e servizi igienico-sanitari (Goal 6), Infrastrutture e innovazione (Goal 9), Disuguaglianze (Goal 10), Vita sulla terra (Goal 15).

All’interno del Rapporto possiamo trovare un decalogo di proposte per realizzare un’“Agenda territoriale per lo sviluppo sostenibile”, uno strumento a disposizione delle istituzioni per il monitoraggio e l’adozione di norme. Tra queste, oltre alla già menzionata proposta sul governo del territorio, le più urgenti sono:

  • l’approvazione in via definitiva della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile;
  • l’estensione a tutti i ministeri dell’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile del Mims (oggi Mit) approvata il 20 ottobre scorso;
  • l’attuazione delle raccomandazioni sul dissesto idrogeologico della deliberazione della Corte dei Conti n. 17/2021/G del 18 ottobre 2021 in materia di finanziamenti, di accelerazione dei tempi degli interventi e di governance.

Accanto alle proposte, il Rapporto ha prodotto una base conoscitiva e analitica originale e ad ampio spettro, illustrando numerose buone pratiche sviluppate a livello regionale e locale, analizzando i principali rischi causati dall’azione antropica sul territorio e offrendo un quadro completo e aggiornato dei progressi delle varie regioni, province, Città metropolitane verso i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, attraverso indicatori statistici elementari e compositi. Per la prima volta questo lavoro è stato presentato integrando i dati di ciascuna regione e dei territori che la compongono in sezioni dedicate, così da disporre di 21 quadri conoscitivi completi, uno per ciascuna regione e provincia autonoma.

Link: Rapporto ASviS 2022 e altri documenti 

Per la Redazione - Serena Moriondo