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Foto Appennino e CanossaAlla vigilia della Giornata internazionale della montagna, Legambiente fa il punto sulla sfida delle green communities (GC) in Appennino nel Forum organizzato in collaborazione con il Parco nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise, UNCEM, Green Communities e Symbola, durante il quale ha presentato il suo Report "Un' Agenda per a transizione ecologica e climatica degli Appennini". 

Il futuro dell’Appennino e dei suoi borghi passa, infatti, anche dalle green communities. Si tratta di comunità locali capaci di fare rete puntando su sostenibilità ambientale per rilanciare i territori, contrastare lo spopolamento e dare un nuovo impulso all’economia locale e su cui il PNRR ha destinato 140 mln di euro. Tra le parole chiave: energia da fonti rinnovabili, gestione integrata delle risorse idriche, turismo lento e sostenibile, sviluppo di attività di allevamento, agricoltura e gestione forestale rispettose dell’ambiente.

A dimostrarlo le tre aree pilota di green communites oggi in via di definizione - in Abruzzo con Il Parco regionale Sirente Velino, in Emilia Romagna con La Montagna del Latte nell’Appennino reggiano e in Piemonte con Le Terre del Monviso (finanziate con 2 milioni di euro ciascuna dal Ministero delle Regioni e delle Autonomie); ma anche le tante esperienze virtuose che in questi anni diversi borghi e realtà della dorsale appenninica hanno già messo in campo unendo innovazione e sostenibilità ambientale per rilanciare i territori: dalla radio web di comunità “Radio antiche Rue”, voluta e ideata da chi vive a Gagliano Aterno (AQ) all’esperienza avviata in Lunigiana della Cooperativa AlterEco, dall’hub turistico nel Pollino che punta sui percorsi culturali, formativi ed enogastronomici all’apiario di comunità in Molise a Castel Del Giudice (IS), solo per citarne alcuni.  

Foto Monviso mozzo da pian del re 1198 origLe tre aree pilota.

  • Si parte dall’area reggiana del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, un territorio che interessa 7 comuni dell’Unione montana reggiana (Carpineti, Casina, Castelnovo ne’ Monti, Toano, Ventasso, Vetto e Villa Minozzo). Grazie alla GC sarà possibile intervenire sulla salvaguardia del patrimonio agro-forestale e su nuovi modelli agricoli per realizzare produzioni sostenibili, negli allevamenti e nei campi, attraverso la diffusione di tecniche agronomiche innovative nelle aziende di un’area caratterizzata dalla filiera del parmigiano reggiano.
  • Il progetto Green communityParco Regionale Sirente Velino” (Abruzzo) prevede: il miglioramento nella governance dei processi di gestione delle risorse naturali, il sostegno all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio; la creazione di una rete di mobilità sostenibile con snodi, aree di scambio e sistemi di gestione del patrimonio agro-forestale, con modelli di implementazione della cattura del carbonio e gestione dei relativi crediti ambientali. Infine, il progetto Terre Monviso, in Piemonte, prevede tra le principali attività la creazione di un progetto di housing sociale, coniugando la natura turistica della montagna con un nuovo approccio di abitabilità permanente ovvero destagionalizzata; la riqualificazione edilizio-energetica di edifici pubblici; l’implementazione di una comunità energetica locale pubblico-privata e lo sviluppo di turismo sostenibile che coinvolga tutti i territori rurali della community.   

 Foto Parco sirente velino slider3Sei storie di resilienza e di innovazione:

  • web radio “Radio antiche Rue”, ideata da chi vive Gagliano Aterno (AQ) nel cuore della Valle Subequana, nel Parco regionale del Sirente Velino, per raccontare quello che proviene dalle antiche rue, strade del paese e del circondario. A Gagliano Aterno sta, inoltre, prendendo forma il progetto della Comunità energetica rinnovabile: utilizzando la superfice comunale dell’Antico Fontanile, è stato realizzato un primo impianto fotovoltaico da 25KW e batterie di accumulo, parte di un progetto più ampio di 300KW che permetterà di convertire l’intero comune alla autonomia energetica rinnovabile;
  • il primo hub turistico e di culture "La Catasta", in Calabria, nel Parco nazionale del Pollino, all’uscita autostradale di Campotenese. Una struttura polifunzionale, nata nel 2021, che punta sui percorsi culturali, formativi ed enogastronomici. Dalla Catasta si snoda, inoltre, per 20 km la ciclovia del Parco che utilizzando la vecchia linea ferroviaria dismessa arriva a Morano Calabro, anche se il sogno è di completare la ciclovia fino a Lagonegro;
  • in Lunigiana, a Equi Terme, borgo delle Alpi Apuane, la Cooperativa AlterEco  ha messo a punto un progetto sostenuto dalla Regione Toscana nell’ambito del programma a favore delle cooperative di comunità. Qui imprese, operatori turistici professionali e non, proprietari di immobili, associazioni e cittadini, stanno costruendo insieme un Osservatorio civico per sviluppare un approccio partecipativo e progettuale della comunità:
  • a Corezzo, borgo del Casentino, nel comune di Chiuse della Verna nel Parco nazionale delle Foreste casentinesi, si riparte dal tortello alla lastra con il progetto della cooperativa comunità “Vallesanta” che sta sviluppando una filiera produttiva locale per realizzare e commercializzare questo prodotto tipico di eccellenza, dalla produzione con materie prime a km 0 al confezionamento fino alla promozione e vendita del prodotto finito;
  • l’apiario di comunità di Castel del Giudice (IS), in Molise, vede una rete di 30 apicoltori di un’area interna dell’appennino, uniti dai valori della tradizione rurale sviluppare insieme economia sostenibile e tutela della biodiversità, con l’obiettivo di superare i limiti delle piccole dimensioni attraverso il meccanismo della cooperazione e della mutua assistenza. Oltre a produrre miele di alta qualità, si favorisce l’impollinazione dei meleti biologici e si organizzano visite guidate tra le arnie;
  • in Campania, il Parco regionale del Partenio punta a diventare un parco rifiuti free e sposa l’approccio ridurre, riutilizzare, riciclare. Promuove la realizzazione di compostiere di comunità attraverso il riutilizzo di materiali costruttivi provenienti da potature arboree locali. La proposta nasce dalla volontà di potenziare il compostaggio domestico nei 22 comuni del Parco e per promuovere la produzione di compost da utilizzare come fertilizzante per orti e giardini e riutilizzare, come materiale da costruzione per le compostiere, le potature arboree.   

 Foto Parco Nazionale del PollinoNel Reporto sono inoltre illustrate le 10 proposte di Legambiente per una strategia Appenninica: 

1.Rafforzare la governance territoriale e favorire la partecipazione dei cittadini; 2. Migliorare la tutela e la conoscenza della biodiversità appenninica; 3. Inserire gli appennini tra le reti europee di cooperazione territoriale; 4. Aumentare la tutela dei territori appenninici entro il 2030; 5. Promuovere l’economia circolare e le filiere territoriali; 6. Ridurre il divario territoriale e aumentare i servizi per la montagna; 7. Promuovere le comunità energetiche rinnovabili e la strategia per le green communities; 8. Riconoscere alle comunità locali l’impegno per i servizi ecosistemici che garantiscono; 9. Realizzare la rete delle ciclovie degli appennini e incentivare il turismo attivo e sostenibile; 10. Promuovere gli appennini come ecosistema del benessere. 

Per la Redazione - Serena Moriondo