A Sparta nascerà un nuovo Museo Archeologico che racconta la storia di una civiltà ospitato nell’ex stabilimento Hymofix, realizzato dall’architetto Panagiotis Zeneto tra il 1959 e il 1961, dismesso all’inizio degli anni Settanta e classificato come monumento in quanto esempio industriale del modernismo greco. Il costo previsto nei prossimi tre anni per lo Stato greco è di 2.750.00 Euro.
Sparta, le cui origini risalgono intorno all'anno 1000 a.C., è stata una grande città semplice e rude, patria di guerrieri duri come la pietra, assai meno famosa di altre città della Grecia antica che abbiamo conosciuto, sin dalle prime letture sull'età classica, a scuola. Il Museo, che sarà collegato, oltre che con il parco archeologico circostante, anche con gli altri siti della zona, ha dunque anche il compito di valorizzare il patrimonio culturale cittadino contribuendo alla promozione e al consolidamento di un modello di sviluppo sostenibile per la Laconia incentrato sulla cultura. Il progetto prevede, oltre al completo recupero del vecchio opificio, la costruzione a lato di un nuovo edificio a due piani (di cui uno interrato), in modo da adeguare l’intero complesso museale alle funzioni e alle necessità di una moderna istituzione culturale, universalmente accessibile.
Mentre l’opificio ospiterà la collezione permanente, la nuova ala avrà anche spazi per mostre temporanee, e si svilupperà su due livelli a loro volta dotati di doppi volumi. Il piano terra accoglierà gli spazi per eventi paralleli e mostre periodiche, servizi, aree espositive permanenti e sale per workshop e seminari; il piano interrato, invece, accoglierà le collezioni di ceramiche, mosaici e sculture (in apposite teche con atmosfera protetta), e il deposito per i reperti provenienti dagli scavi.
Il Museo dialogherà infatti con il parco archeologico circostante: la prosecuzione della ricerca archeologica all'interno del sito avverrà senza soluzione di continuità, e saranno organizzate mostre temporanee con i nuovi reperti portati alla luce (Fonte: Artribune.it).
Per la Redazione - Serena Moriondo