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Foto sicurezza sul lavoro.T0Le modifiche varate dal Consiglio dei ministri peggiorano sicurezza e tutele. A sostenerlo, Alessandro Genovesi, Segretario generale della Fillea Cgil: “Così si rischiano più infortuni, sfruttamento e infiltrazioni (Fonte: Collettiva.it)

La riforma del codice degli appalti approvata dal Consiglio dei ministri che entrerà in vigore da aprile 2023, uno dei obiettivi del PNRR che ha posto il tema di accelerare procedure e cantieri, reintroduce una serie di meccanismi peggiorativi per il sistema e per i lavoratori.

A partire dal subappalto "a cascata", che rischia di peggiorare sicurezza, diritti e salari per 4 milioni di addetti del settore, e poi il depotenziamento del ruolo dell’Anac (Autorità anticorruzione) e il ritorno alla disciplina degli anni Duemila, l’epoca degli extracosti e delle grandi opere incompiute. Lo sostiene l’organizzazione di categoria Fillea Cgil, che unitariamente a Filca Cisl e Feneal Uil aveva chiesto al Governo Meloni un tavolo di confronto serio con le parti sociali su questo decreto attuativo e che adesso promette battaglia.

Noi siamo i primi a volere un codice degli appalti che metta a terra il Pnrr, siamo per fare veloci, ma siamo per fare le cose per bene – spiega a Collettiva il segretario generale Fillea Alessandro Genovesi –. Perché se velocità vuol dire più incidenti, più zone grigie e meno garanzie, non ci stiamo. Non si è mai visto un provvedimento che tocca la carne viva di milioni di lavoratori, che incide su fattori importantissimi come la salute e la sicurezza, senza che per l’approvazione vengano consultati i sindacati”. Approfondisci l'articolo QUI

Per la Redazione - Serena Moriondo