NEWSLETTER N.6

NEWSLETTER N.6

Newsletter #6 - 15|04|2021


La rigenerazione si fa nei territori

Tra poche settimane il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sarà presentato in Europa e, speriamo, diverrà operativo. Certo, bisognerà vedere quanto sarà complessivamente coerente con gli indirizzi europei e con gli obiettivi di sostenibilità (ambientale, sociale, economica), ma il problema più difficile, per il nostro Paese, nasce dopo: in fase applicativa. Quando il PNRR dovrà essere applicato: dalle Regioni giù giù per la filiera amministrativa fino ai comuni più piccoli (senza nessun ente di area vasta che possa aiutarli). Per dirla in sintesi, nel nostro Paese c’è una filiera amministrativa istituzionale disarticolata (da prima della Pandemia). Le Regioni parlano di autonomia differenziata in realtà vogliono decidere loro su tutto, fingendo di non vedere che così facendo hanno prodotto molti guasti, a partire dai 20 diversi sistemi sanitari in Italia. Le Città Metropolitane esistono solo nel web; non abbiamo più enti di area vasta (c’è l’Unione delle Province ma le Province sono in difficoltà da tempo); i Comuni hanno poche risorse autonome, molti sono troppo piccoli per avere persino le risorse tecniche necessarie; i Comuni delle aree interne del Paese (in spopolamento) sono abbandonati a sé stessi. In questa situazione è difficile immaginare che i progetti di realizzazione del PNRR siano nuovi e coerenti fra loro (e con la strategia nazionale) e non siano la riedizione invece di tutti i fascicoli che giacciono dimenticati nei cassetti degli enti di governo del territorio. Già ci sono prime testimonianze in questa direzione nelle proposte che le Regioni hanno fatto al Governo in preparazione del PNRR.

 

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                                                                                       Il Presidente 


 

IL PROGRAMMA QUALITA' DELL'ABITARE

 

Con il Decreto Ministeriale attuativo del Fondo Qualità dell’Abitare, il 16 novembre 2020 vengono stanziati 854 milioni di Euro destinati a sostenere interventi a carattere pluriennale in materia di riqualificazione, di incremento del patrimonio di edilizia residenziale sociale, di immobili pubblici e privati, e di rifunzionalizzazione di aree e spazi. L’obiettivo principale è quello di sostenere finanziariamente progetti di rigenerazione del tessuto urbano, dell’accessibilità, sicurezza urbana, servizi, infrastrutture, di rigenerazione di aree e spazi costruiti, in particolare quelli ad alta tensione abitativa. Lo scopo è quello di migliorare la qualità ambientale e la resilienza ai cambiamenti climatici, di identificazione ed impiego di modelli di inclusione sociale e welfare urbano nonché promuovere processi partecipativi che coinvolgono anche il sindacato.

 

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UN COMMENTO SUI RISULTATI DELLA RELAZIONE BES 2021 DEL MEF

 

La Relazione BES del 10 marzo, la quarta dopo quelle del 2018, 2019 e 2020, analizza l'evoluzione degli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile sulla base degli effetti dell’ultima legge di Bilancio, al fine di evidenziare il rapporto tra le politiche pubbliche e il benessere, non solo in termini economici. Il quadro previsionale 2021-2023 è molto incerto e potrebbe modificarsi profondamente a seconda dell’evoluzione della persistenza della pandemia, della ripresa dei mercati, dell’offerta occupazionale, della situazione economica e politica europea e internazionale, dell’idea di sostenibilità che metteremo in campo. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si pone sì come obiettivo il contrasto delle disparità di reddito, di genere e territoriale, così come Il potenziamento delle infrastrutture sociali e il miglioramento dell’offerta di servizi alle famiglie e al mondo del lavoro potranno contenere gli effetti dei forti divari di opportunità che amplificano le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali, ma non affrontano le ingiustizie sociali alla radice. 

 

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D'UNA CITTA' NON GODI LE SETTE O LE SETTANTASETTE MERAVIGLIE, MA LA RISPOSTA CHE DA' AD UNA DOMANDA (ITALO CALVINO)

 

Aprimo un'altra finestra sulle città per scoprire percorsi sperimentali, buone pratiche di coinvolgimento dei cittadini in azioni di trasformazione urbana sostenibile. Proposte concrete su spazi interni, esterni, luoghi abbanonati o molto frequentati, luogi pubblici o privati, che trovano nuove vocazioni per aprirsi. Aiutateci in questo percorso, segnalandoci - all'indirizzo di posta elettronica redazionewe.nuoverigenerazioni@gmail.com - le buone pratiche realizzate nel vostro quartiere, borgo, città. Partiamo dal comprendere la potenzialità di ciò che è costruito, spazi già esistenti e localizzati in aree vitali delle città, a volte alberati, spesso degradati o inutilizzati: i cortili.

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PINQuA: PROGRAMMA INNOVATIVO NAZIONALE PER LA QUALITA' DELL'ABITARE

 

Teniamo aperta una finestra sulle città per vedere quali progetti le Amministrazioi locali hanno scelto per partecipare al bando del "Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare".. 

 

Link: Scheda Città di Perugia

 

Link: Scheda Città di Firenze



 

 

OLTRE IL MARGINE: BISOGNO DI CITTA'

 

di Serena Moriondo

 

Risulta sin troppo facile, guardando queste foto, dipingere scenari disastrosi delle periferie e, se ciò non permette di comprendere i reali e complessi processi in corso, consente però di capire perché molte periferie hanno sofferto e continuino a soffrire di una forte “stigmatizzazione territoriale”. Loïc Wacquant, docente all'università di Berkeley e ricercatore al Centro di sociologia europea del Collège de France, nel riferirsi al concetto di periferia come “quartieri dell’esilio” nel libro “I reietti della città. Ghetto, periferia, stato“ (2008), sostiene che cercare di comprendere l’eterogeneità con uno sguardo omogenizzante rende errata l’interpretazione tanto sul piano analitico quanto sul piano politico, in quando, impedisce di pensare a politiche adeguate ai diversi contesti socio-spaziali, producendo errori ulteriori. 


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Бумажная архитектура

L'architettura di carta

Il termine è stato introdotto in ambito russo da Jurij Avvakùmov per quella che in campo internazionale è chiamata “Visionary architecture”. Perché questi progetti nascono per restare “sulla carta” e costruire un mondo parallelo, capace di andare oltre le limitazioni contingenti della realtà. L’architettura di carta è emersa a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta come movimento concettuale di giovani artisti e progettisti. I loro lavori visionari rimasero solo sulle pagine delle riviste di settore, e nei progetti per concorsi e mostre. Gli “architetti di carta” hanno combinato con audacia stili ed epoche diverse, hanno cercato immagini della città ideale nel passato e le hanno estrapolate ambientandole nel mondo del futuro. Nessuna di queste idee poteva seriamente pretendere di diventare realtà, ma molti dei quesiti che hanno sollevato, in seguito si sono rivelati fondamentali per l’intera pianificazione urbana mondiale. Molte delle idee degli architetti di carta andavano oltre le abituali strutture spaziali, cercando di trovare nuove forme di architettura. Tale, ad esempio, è il progetto “fantasy” della città di Iskander Galimov e Mikhail Fadeev. È un gigantesco viadotto di pietra con ferrovie, case, fabbriche e aree commerciali a diversi livelli. 

 

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Prossimi Eventi

 

16 APRILE e 21 MAGGIO >> Seminario formativo su come monitorare i fondi europei per la sostenibilità organizzato da Sbilanciamoci 

20 APRILE >> Gruppi a rischio di esclusione e marginalizzazione sociale: quali gli effetti del Covid-19? webinari organizzato della rete Civ-N

22-29 APRILE >> European Youth Parlamient 



Consigli di lettura

 

 

"Scrivere la città attraverso il segno dell’altro significa pensare allo spazio abitato tramite il gesto di chi per la prima volta lo attraversa e lo conosce. Un fenomeno migratorio dalle proporzioni impensabili fino a dieci anni fa ha trovato in Europa una terra restia ad accogliere l’altro da sé, incapace non solo di ospitare le popolazioni che premono alle sue frontiere, ma anche di vederne il possibile contributo nel più ampio orizzonte dell’ideazione e della progettualità. Le immagini delle città che affiorano dallo sguardo straniero svelano spazi non rintracciabili sulla cartografia tecnica o mai osservati nel significato che assumono per le diverse popolazioni urbane."

 

Nausicaa Pezzoni, LA CITTA' SRADICATA. L'IDEA DI CITTA' ATTRAVERSO LO SGUARDO E IL SEGNO DELL'ALTRO, Editore  O Barra o Edizioni, 2020 

 

 

 

"L'analisi degli spazi pubblici materiali, fisici, "minerali" richiede attenzioni particolari e l'utilizzo di tecniche adeguate, soprattutto quando si vuole prendere in considerazione l'offerta che essi costituiscono per l'interazione sociale delle popolazioni cosiddette temporanee o mobili: migranti, turisti, studenti non residenti, visitatori occasionali, city users che hanno con la città un rapporto precario o limitato nel tempo. Questa particolare condizione pone una serie di problemi che vanno oltre le già complesse modalità di relazioni socio-spaziali tra le persone e i luoghi: entrano in gioco la generale percezione della città, le attese maturate al riguardo." 

Antida Gazzola, Roberta Prampolini, Daniela Rimondi, NEGLI SPAZI PUBBLICI. UTILIZZATORI TEMPORANEI E PRATICHE SOCIALI A GENOVA Editore franco Angeli, 2014

 

 

"La razza conta, e conta sempre più come fattore di discriminazione e disuguaglianza sociale e spaziale. (...) nelle città europee l'espandersi di "quartieri degradati" non è il prodromo alla formazione di ghetti di tipo nordamericano, quanto piuttosto il risultato della frammentazione del lavoro salariato, della disoccupazione di massa, della precarizzazione dell'occupazione e del mescolarsi di popolazioni in precedenza separate. Un libro che invita a guardare con occhi nuovi a situazioni nuove, capaci di confrontarsi con le rinnovate forme del capitalismo e della marginalità, ma anche con le nuove possibilità politiche, alla ricerca di una maggiore giustizia spaziale e sociale." 

LoïC Wacquant, I REIETTI DELLA CITTA'. GHETTO, PERIFERIA, STATO tradotto da S.Paone ed A.Petrillo Ed. Ets di Pisa, 2016. 

 

CITTA' RACCONTATE NEI LIBRI

 

Antonio Tabucchi, SOSTIENE PEREIRA, Feltrinelli Edirore, 1994  

 

Pererira sostiene che la città sembrava in mano alla polizia, quella sera. Ne trovò dappertutto (...) Passando sentì un ufficiale che diceva ai soldati: e ricordatevi ragazzi che i sovversivi sono sempre in agguato, è bene stare con gli occhi aperti. Pereira si guardò intorno, come se quel consiglio fosse stato dato a lui, e non parve che bisognasse stare con gli occhi aperti.  



Agenda 2030 ONU

ASSICURARE A TUTTI L'ACCESSO A SISTEMI DI ENERGIA ECONOMICI, AFFIDABILIM SOSTENIBILI E MODERNI

 

L’obiettivo di “assicurare l’accesso universale a servizi energetici economici, affidabili, sostenibili e moderni” risulta di particolare rilevanza sia per garantire inclusione ed equità nella fruizione delle risorse energetiche, sia per le positive ricadute che un utilizzo più efficiente e razionale delle risorse può avere sullo sviluppo economico e sociale e in termini di sostenibilità energetica e ambientale. Il ricorso a tecnologie inefficienti e non sicure e a combustibili non puliti incide infatti sulla quantità e qualità dei consumi energetici, determinando importanti costi sociali, economici e ambientali, non solo in termini di progressivo depauperamento delle risorse energetiche a esaurimento, ma anche in termini di rischi per la salute legati all’emissione di gas nocivi a livello sia domestico, sia atmosferico. L’incremento dei consumi di energia da fonti rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza energetica sono obiettivi di grande rilevanza anche per le economie più sviluppate, che risultano spesso tra le più energivore.

COSTRUIRE UNA INFRASTRUTTURA RESILIENTE A PROMUOVERE L'INNOVAZIONE E UNA INDUSTRIALIZZAZIONE EQUA, RESPONSABILE E SOSTENIBILE

 

Il Goal 9 si focalizza su dotazioni infrastrutturali, innovazione e industrializzazione, volani essenziali dello sviluppo sostenibile e obiettivi trasversali rispetto all’Agenda 2030. Il potenziamento e l’ammodernamento delle infrastrutture è necessario a sostenere nel tempo l’erogazione di servizi che favoriscano la crescita economica e il miglioramento del benessere sociale, quali sanità, istruzione, approvvigionamento energetico e idrico, sicurezza e giustizia, trasporti, gestione dei rifiuti, ecc. Lo sviluppo di infrastrutture “di qualità, affidabili, sostenibili e resilienti” deve garantire equità nell’accesso a tutti i potenziali fruitori. La promozione delle attività produttive – fonti primarie di occupazione, reddito e fattori di sviluppo degli standard di vita – deve essere associata a obiettivi di inclusione e sostegno per le piccole imprese e di salvaguardia e sostenibilità ambientale. L’industrializzazione inclusiva e sostenibile, in particolare, viene favorita dagli investimenti nell’ammodernamento delle infrastrutture, ma anche dalla capacità tecnologica, innovativa e di ricerca dell’apparato produttivo..

 

Nuove Rigenerazioni | via Giovanni Battista Morgagni, 27 | 100161 Roma

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