contattaci2
Chiamaci: 06 441 146 25
Scrivici una e-mail
area riservatacerca
cercaarea riservata
logo rigenerazioni NEWS 800x100 trasparente

Foto lavoro minorile bangladesh foto gmb akash 22Si celebra oggi la Giornata internazionale contro la schiavitù infantile che nel mondo coinvolge più di 400 milioni di bambini e bambine soprattutto nei paesi più poveri. Questa ricorrenza, come accade ogni anno, si celebra nel nome del giovane pakistano Iqbal Masih asassinato a 12 anni il 16 aprile 1995 per essersi ribellato allo sfruttamento e di tutti i bambini che ancora oggi, come lui, soffrono la schiavitù, vengono venduti per farli lavorare, diventare spose bambine oppure organi da trapiantare.

Nonostante i passi avanti nella legislazione internazionale e nelle normative nazionali di molti Stati, infatti, si stima che nel mondo oltre 150 milioni di bambini e bambine siano costretti a lavorare; di questi, oltre 70 milioni in condizioni pericolose e circa 9 milioni ridotti in schiavitù. Quasi metà dei minori che lavorano vivono in Africa.

Associata alla schiavitù infantile è la tratta di minori, venduti per essere impiegati in miniere, piantagioni, fattorie, fabbriche, o costretti a mendicare, inseriti nei circuiti del traffico di droga e arruolati in milizie armate. Nonché lo sfruttamento sessuale e quello domestico. Anche l’istituzione dei matrimoni precoci è da considerare una forma di schiavitù.

Foto spose bambine 1Sebbene l’Organizzazione mondiale del lavoro (ILO) abbia ricordato che anche il lavoro minorile, ovvero dei bambini e bambine di età inferiore a 16 anni, è vietato da oltre un secolo, secondo le ultime stime ha dimostrato che sono ancora 152 milioni i bambini e adolescenti – 64 milioni sono bambine e 88 milioni sono bambini – vittime di lavoro minorile. Metà di essi, 73 milioni, sono costretti in attività di lavoro pericolose che mettono a rischio la salute, la sicurezza e il loro sviluppo morale. Molti di loro vivono in contesti colpiti da guerre e da disastri naturali lottando per sopravvivere. 

Il lavoro minorile è un fenomeno globale che non risparmia nemmeno l’Italia, diffuso ma ancora in larga parte sommerso e invisibile. Si stima che in Italia 336 mila minorenni tra i 7 e i 15 anni abbiano avuto esperienze di lavoro, quasi 1 minore su 15. Tra i 14-15enni che dichiarano di svolgere o aver svolto un’attività, il 27,8% ha svolto lavori particolarmente dannosi per i percorsi educativi e per il benessere psicofisico, perché percepiti dagli stessi intervistati come pericolosi, perché svolti in orari notturni o perché svolti in maniera continuativa durante il periodo scolastico.

I settori prevalentemente interessati dal fenomeno del lavoro minorile sono:

  • la ristorazione (25,9%),
  • la vendita al dettaglio nei negozi e attività commerciali (16,2%),
  • seguiti dalle attivitàin campagna (9,1%),
  • in cantiere (7,8%),
  • dalle attività di cura con continuità di fratelli, sorelle o parenti (7,3%). 

Ma emergono anche nuove forme di lavoro online (5,7%), come la realizzazione di contenuti per social o videogiochi, o ancora il reselling di sneakers, smartphone e pods per sigarette elettroniche. Nel periodo in cui lavorano, i soggetti dell'indagine hanno dichiarato che sono impegnati in tali attività tutti i giorni o qualche volta a settimana e circa 1 su 2 lavora più di 4 ore al giorno. 

Foto lavoro minorile nel mondo 215 milioni di bamb L k4v42IQuesti sono solo alcuni tra i dati raccolti da Non è un gioco”, la nuova indagine sul lavoro minorile in Italia di Save The Children in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Di Vittorio che, dalle stime, riguarderebbe circa 58mila adolescenti. La ricerca attesta anche una relazione tra lavoro minorile e dispersione scolastica: un circolo vizioso di povertà ed esclusione. Alcuni anni prima, una ricerca dell'Associazione 21 luglio, un’organizzazione non profit che supporta gli individui che si trovano in condizioni di segregazione, ha svelato una situazione drammatica nelle “slums” delle periferie di Roma, dove il tasso di matrimoni precoci raggiungeva il 77 per cento, di gran lunga un primato negativo a livello europeo e non solo.

Dopo anni di dati in calo, negli ultimi 4 – anche a causa del Covid-19 e delle guerre come quella in Ucraina – è stata purtroppo registrata una crescita consistente di nuovi fenomeni di tratta, schiavitù, traffico e sfruttamento lavorativo dei minori. Tutti i rapporti internazionali evidenziano dunque che negli ultimi quattro anni sono stati fatti dei passi indietro.

Foto lavoro minorile unicef Esistono delle convenzioni internazionali a tutela dei minori e contro lo sfruttamento dei minori, molto importanti. La principale è la Convenzione n. 182 relativa alla proibizione delle forme peggiori di lavoro minorile dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro del 1999 che richiama la Convenzione sui diritti dell’infanzia, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. La Convenzione OIL 182 è stata ratificata da tutti i Paesi del mondo. Inoltre, l’Agenda 2030 per un lavoro dignitoso ed una crescita economica sostenibile è molto chiara: tra gli obiettivi del Goal 8 c’è quello di "Adottare misure per eliminare il lavoro forzato, porre fine alla schiavitù moderna e al traffico di esseri umani, eliminare il lavoro minorile (inclusi i bambini-soldato) e porre fine al lavoro minorile in tutte le sue forme entro il 2025".

Mancano solo due anni alla scadenza, non basta lo sdegno sono necessarie azioni concrete.

Per la Redazione - Serena Moriondo