di Serena Moriondo
Cosa hanno in comune un ponte, una casa, una scuola, una fermata del tram e una bicicletta? Potrà sembrare difficile da credere ma sono tutte opere (e non sono le sole) che possono essere costruite con una stampante 3D.
Fino a pochi anni fa, le tecnologie in 3D sono state impiegate quasi esclusivamente nella produzione di prototipi (per lo più in materiale plastico) a supporto della progettazione, in quanto non erano considerate in grado di trattare materiali comuni alle pratiche ingegneristiche con sufficienti proprietà meccaniche e fisiche. Oggi, invece - ci spiegano gli esperti - queste tecnologie sono utilizzate con successo per produrre oggetti di ceramica, metallo, polimeri, ecc.
Per oltre 20 anni la tecnologia è anche stata impiegata per creare pezzi di macchinari per fabbriche e altre catene di montaggio. Di recente, però, con lo sviluppo dei materiali e dei processi 3D, oltre ai prototipi le industrie hanno iniziato a fabbricare prodotti finali, addirittura abitazioni, scuole, musei.
Nel documento allegato sono riportati esempi di realizzazioni con stampanti in 3D in Italia e nel mondo, alcuni più futuristici altri molto concreti, soprattutto nel campo delle costruzioni oltre a riflessioni in tema di ecocompatibilità di materiali e produzione; di prevenzione e salute circa i rischi derivanrti dall'impatto all'esposizione alle polveri e composti organici volatili emessi durante la stampa e altri inquinanti derivati dalla loro fabbricazione.
La robotica cambierà il nostro modo di guidare le auto e di gestire le nostre abitazioni. E anche il nostro modo di progettare, produrre e distribuire beni di consumo verrà modificato dall’uso della stampante 3D, così come già accade con la robotica e l'Intelligenza Artificiale. Vi sono rischi e opportunità, i primi da saper affrontare e gestire, le seconde da cogliere.
Link: Le_città_del_futuro_potrebbero_essere_stampate_in_3D_-_Moriondo_10052023.pdf