di Serena Moriondo

Simone De Beauvoir, a metà del '900, scriveva "La rappresentanza del mondo come tale è opera dell'uomo; egli lo descrive dal suo punto di vista, che confonde con la verità assoluta".

Anche se potrebbe apparire non necessario, è giusto parlare del contributo delle donne e del loro ruolo nella costruzione del mondo futuro, perché quello attuale non ci rappresenta, non del tutto almeno. Nella maggioranza, anzi, stragrande maggioranza dei casi, non siamo state noi donne ad assumere le decisioni e le azioni conseguenti che hanno condotto il pianeta al livello di degrado attuale, politico, economico, ambientale e sociale. Talvolta siamo state complici con il nostro silenzio, il più delle volte spettatrici, consapevoli o meno.

Molte donne, di tutte le età, sono scese in campo, lottando duramente tutta la vita, ma finora tutto ciò che è stato fatto non è risultato sufficiente a cambiare i rapporti di forza e migliorare le condizioni di vita e di lavoro.
Spesso, salvo alcune eccezioni, l'aver assunto - come donne - posizioni apicali non ha rappresentato una garanzia di successo, non ha cioè sempre prodotto quei miglioramenti necessari e auspicati in termini di progettualità e opportunità anche per le donne.

Essere capaci di guardare in faccia la realtà è indispensabile, significa prendere coscienza di ciò che rappresentiamo, dovremmo rappresentare, e come una parte della società considera il genere femminile, nonostante tanta enfasi in tema di parità.
Ma tutto ciò è, soprattutto, un impegno ad agire. E non riguarda solo noi, ma l'intero mondo.

Il saggio affronta il tema del gender data gap e come l'invisibilità delle donne si ripercuota sulla vita quotidiana: nella salute, nel lavoro, nell'utilizzo delle tecnologie, suggerendo delle azioni.

Link: Il_ruolo_delle_donne_nella_costruzione_del_mondo_futuro_-_Moriondo_12062023.pdf