Capolavoro del Rinascimento italiano, il Cristo morto è stato realizzato da Andrea Mantegna. Non esistono documenti certi sulla datazione dell’opera, ma stando alle osservazioni degli esperti viene collocata intorno al 1475-1478. Ad oggi si trova esposta alla Pinacoteca di Brera a Milano. La particolarità che rende il dipinto uno dei più famosi al mondo è il vertiginoso scorcio prospettico della figura del Cristo disteso, che ha la capacità di “seguire” lo spettatore che ne fissa i piedi. Ed è proprio da qui che nasce l'articolo, di particolare interesse, che vi segnaliamo, della redazione di Artribune, una piattaforma di contenuti e servizi dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, dal titolo "I limiti dell'intelligenza artificiale", pubblicato il 4.07.2023 dall'omonimo magazine.
Nell'interessante articolo che vi proponiamo il piede del Cristo ha un dito in più. Un intervento discreto ma sostanziale su un dettaglio dell’iconico "Lamento sul Cristo morto" di Andrea Mantegna. L'assurdità di questo piede universalmente noto riprodotto in modo quasi accurato e al contempo disturbante - scrive Tommaso Radaelli - evidenzia il fatto che le IA operano mescolando dati prodotti dall'uomo senza sapere quali significati portino, creando così qualcosa di al contempo familiare e alieno, riconoscibile ma fuori posto, in una parola qualcosa di perturbante. Un commento ironico sulle difficoltà dell’intelligenza artificiale nel riprodurre realisticamente mani e piedi umani che vuole anche stimolare una riflessione sulla incapacità delle IA di attribuire significati alle immagini.
Link: I_limiti_dellintelligenza_artificiale.pdf
Per la Redazione - Serena Moriondo