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Foto vittime sul lavorodi Gianni Marchetto

Ha ragione da vendere Alessandro Genovesi Segretario Nazionale della FILLEA CGIL, quando afferma che “fino a qualche anno fa per sostituire 10 metri di binario si lavorava oltre le 5 ore, oggi meno di tre. Riducendo i tempi di interruzione si genera una corsa e si scarica sugli anelli più deboli della catena delle manutenzioni”.

E vengo ad alcune affermazioni in merito alle "responsabilità" dei lavoratori. Figurati se non è vero! Nel 1968 alla Acciaierie Mandelli di Collegno venne firmato il 1° accordo sull'ambiente di lavoro in Italia! non avevamo ancora le assemblee retribuite, ma il Mandelli ci concesse di fare una assemblea dove la compagna Pia Lai (responsabile del Centro Nocività della CGIL di Torino), in una assemblea di tutti i lavoratori spiegò (usando delle "slide") la Dispensa sull'Ambiente di Lavoro (specie il capitolo dove si illustra il rischio e il danno da SILICE = SILICOSI).

Un giorno, mi capitò di andare a portare dei volantini alla porta dell'Acciaieria, un capo squadra che era lì presente (era un compagno) mi chiese conto del fatto che nel suo reparto (la "sbavatura" = un vero inferno!) aveva avuto la richiesta da parte di alcuni lavoratori di essere ricollocati nel reparto, dopo aver fatto fuoco e fiamme per essere allontanati. Cosa avete mai discusso nella assemblea? mi chiese.

La cosa (che mi aveva fatto arrabbiare nei confronti di quei lavoratori) la riportai in una discussione con Ivar Oddone (medico, precursore della medicina del lavoro ndr), il quale mi disse: “questo è il modo come degli operai, abituati da sempre a trovare delle soluzioni, avevano appunto trovato la loro soluzione ai problemi della nocività, aggravando la loro condizione che era vicina per i punteggi dell’INAIL alla percentuale per la quale ti davano la pensione per malattia professionale”. E ancora: “caro mio, sai quanti anni ci abbiamo messo per far passare la parola d’ordine la salute non si vende? 10 anni!"

I sindacati storicamente non sono MAI stati presenti nelle piccole imprese al di sotto dei 50 addetti (salvo in alcune per la presenza di qualche compagno) - figurati adesso. Sono invece presenti (così dice la Legge 81/2008) con i Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza (RLS), e questo sia nelle aziende sindacalizzate che in quelle dove non c'è il sindacato = dove non c'è il sindacato chi sono gli RLS?
(solitamente sono dei quadri, impiegati fidelizzati al padrone). Ne so qualcosa io che andavo a tenere i corsi nelle 35 ore che erano e sono previste per la formazione di questi RLS. Si fa ancora questa formazione sindacale dove io insegnavo a come fare una "mappa grezza di rischio" e a come si compila un Questionario di Gruppo"? ma poi cos'è e come si fa una "mappa grezza di rischio" e come si fa una "intervista collettiva ai lavoratori" = la compilazione del Questionario di Gruppo? e non mi si venga dire che sono cose del passato. Ad oggi quale "modello teorico" (la Dispensa) e quale "modello d'uso" (il Questionario) esiste come "moderna" novità?

E veniamo alle "responsabilità" che i lavoratori hanno rispetto ai rischi e ai danni da lavoro. Domanda - quante discipline scientifiche ha a disposizione un lavoratore? e faccio la comparazione non con un astronauta (perché non è il caso) ma con un calciatore. Il calciatore ha a sua disposizione un medico che lo seleziona, un medico nutrizionista, uno psicologo, un allenatore, e un eccetera sconfinato più un bel pacco
di quattrini! il tutto per accrescere la produttività del calciatore = fare gol e vincere la partita e se gli va bene pure il campionato! Vediamo ora cosa ha a disposizione il nostro lavoratore = ha un Medico Competente (MC) che abitualmente lo sottopone a delle "visite di controllo" e se per caso gli trova dei danni, il suo nome va a finire in un registro/archivio di lavoratori a RCL (Ridotte Capacità Lavorative), pronti ad
essere cacciati alla prima crisi. Poi a disposizione ha un Medico di Base che al massimo quando lo visita (per 15 minuti come massimo!) NON CHIEDE MAI se i disturbi che lui denuncia abbiano a che fare con i rischi da lavoro (anni fa io e altri abbiamo fatto la prova con alcuni medici!).

* Gianni Marchetto, immigrato a Torino da Taglio di Po negli anni ‘60, è stato operaio in piccole aziende e poi alla FIAT. Delegato FIOM è stato sempre impegnato nelle attività per la difesa della salute in fabbrica e per il controllo dei tempi. Attualmente in pensione, è presidente dell’Associazione Esperienza & Mappe Grezze che si occupa di formazione per i lavoratori e consulenze per enti pubblici locali.