In Italia, secondo l'Istat, segnali di insicurezza alimentare riguardano l'1,3% delle famiglie, ma continua ad allargarsi la forbice tra il Sud (2,7% nel 2022) e il resto del Paese (0,6% nel Centro, 0,7% nel Nord). Si tratta di circa 3,4 milioni di persone colpite dalla disoccupazione o dalla bassa qualità dei posti di lavoro e, quindi, un accesso limitato alle risorse finanziarie. Numeri ancor più preoccupanti si registrano a livello mondiale. Secondo il recente Rapporto ONU su "The State of Food Security and Nutrition in the World 2023 " (Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo 2023), la fame ha colpito, nel 2022, un numero di persone compreso tra 691 e 783 milioni, con una media di 735 milioni di affamati.
Il Goal 2 dell'Agenda ONU 2030, ha per scopo la sconfitta della fame nel mondo, garantendo l’accesso a un’alimentazione sana e nutriente a tutti gli individui e, nello specifico, il punto 2.4 ci impegna a garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e implementare pratiche agricole resilienti che aumentino la produttività e la produzione, che aiutino a proteggere gli ecosistemi, che rafforzino la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici. Oggi più della metà della popolazione mondiale vive in insediamenti urbani, percentuale destinata ad aumentare progressivamente oltre il 70%. Secondo le proiezioni ONU nel 2050 due persone su tre vivranno in città dove sarà consumato l’80% del cibo: una pressione demografica che avrà un impatto ambientale estremamente critico. I crescenti processi di concentrazione della ricchezza che, insieme alla globalizzazione, ridisegnano la geografia della produzione e dei consumi, i rapporti di forza all’interno delle filiere sono solo alcune delle determinanti che concorrono alla dinamica di tali trasformazioni.
Mondi urbani e rurali possono trovare nelle nuove sfide dell’alimentazione nuove opportunità e necessità di connessione, scambio e ridefinizione. I rapporti tra agricoltura, cibo e città sono oggi al centro di profonde trasformazioni e così la ricomposizione dei rapporti tra agricoltura, cibo e bisogni sociali. Nel mondo rurale, l'agricoltura ha un ruolo rilevante, una funzione che sta crescendo con la consapevolezza del ruolo del paesaggio e del territorio. Per questo riteniamo utile segnalare l'articolo di particolare interesse di Roberto Fanfani ed Elisa Montresor dal titolo "Giovani agricoltori"" pubblicato il 20.11.2023 per la rivista Il Mulino. Roberto Fanfani, già professore di Politica economica ed economia agroalimentare all’Università di Bologna, si è occupato del sistema agroalimentare in Italia, i grandi cambiamenti che lo hanno attraversato e le tendenze recenti; Elisa Montresor è professoressa associata di Economia e politica montana e forestale della facoltà di Economia dell'Università di Verona. Membro della Società italiana degli economisti agrari (Sidea), della European Society of Agricultural Economics (Eeae), dell'International Agricultural Economics Association (Ieae). Fa parte della redazione della rivista "La Questione Agraria".
Sono ancora (troppo) pochi i giovani che scelgono di lavorare in agricoltura, ma sono più istruiti, aperti all'innovazione e propensi a investire: vanno sostenuti. (..) i giovani conduttori evidenziano segni di una profonda rottura rispetto ai decenni precedenti. Le loro aziende sono caratterizzate dalla rilevanza delle terre prese in affitto, da un livello di istruzione superiore, dalla maggiore presenza dell’informatizzazione, dalla diversificazione delle attività produttive, anche non agricole, e da una maggiore propensione agli investimenti. (..) Poiché però nell’ultimo decennio l’auspicato ricambio generazionale non si è rafforzato, e anzi il numero dei giovani conduttori è diminuito, occorre riflettere su quali ostacoli hanno rallentato il processo di rinnovamento.
Link: Giovani_agricoltori.pdf
Per la Redazione - Serena Moriondo