ll 9 dicembre è la giornata globale di mobilitazione promossa dalla Cop28 Coalition, per chiedere l’uscita rapida dalle fossili e la giusta transizione. Sono, inoltre, più di cinquanta le organizzazioni ecologiste e sociali che hanno scelto di boicottare l’appuntamento di Dubai per costruire qualcosa di diverso, ossia una settimana di confronto tra movimenti per il clima, tra attiviste e attivisti in lotta per la giustizia sociale. Earth Social Conference, rappresenta il controvertice in Colombia dal 5 al 10 dicembre nella zona di Casanare. I temi di confronto hanno riguardato il conflitto in Medio Oriente, le nuove forme di colonizzazione e il ruolo dei movimenti nella crisi climatica. hanno partecipato molti gruppi di Fridays For Future, di Extinction Rebellion, tante anche le alleanze e le coalizioni per il clima, come Climate Action Now, African Climate Youth Time, la rete Endfossil, e molte altre sigle dell’attivismo climatico. A leggere le rivendicazioni della Earth Social Conference sul loro sito, capiamo che oltre allo scetticismo per la Cop28 c’è il desiderio di non arrendersi al fatalismo climatico. Agli appelli per salvare il pianeta si intrecciano le richieste per tassare le ricchezze, le rendite e i patrimoni di chi mette in pericolo il mondo con i suoi privilegi e investimenti. Sabato pomeriggio i corsi d'acqua che scorrono in diverse grandi città italiane si sono colorati di verde: è stata un'azione organizzata dall'associazione ambientalista Extinction Rebellion per denunciare quello che ha definito: "il fallimento della leadership mondiale nell'affrontare la crisi climatica".
L'attivismo e come viverlo, dentro e fuori le COP è, pertanto, un tema concreto, di attualità, a maggior ragione quando, come è successo a Dubai e a Sharm El-Sheikh lo scorso anno, le varie forme di manifestazioni e proteste nel tentativo di fare pressioni sui potenti e i leader che possono decidere le sorti climatiche della Terra sono di fatto vietate. Per questo vi segnaliamo un estratto dell'articolo di particolare interesse di Ferdinando Cotugno dal titolo "Una specie in via di estinzione: l'attivista" pubblicato l'8.12.2023 per Areale.
Gli attivisti sono stati espulsi dal processo proprio mentre i lobbisti si moltiplicavano: sono due tracce che raccontano la stessa trasformazione. L'Onu, custode del processo, sembra aver rinunciato a garantire spazi di partecipazione. Fino all'anno scorso il suolo della COP era un santuario di libertà di espressione. Quest'anno, nel patto delle Nazioni Unite col presidente petroliere di COP28 al Jaber, anche quegli spazi di libertà sono diventati merce di scambio.
Link: Una_specie_in_via_di_estinzione_lattivista.pdf
Per la Redazione - Serena Moriondo