contattaci2
Chiamaci: 06 441 146 25
Scrivici una e-mail
area riservatacerca
cercaarea riservata
logo rigenerazioni NEWS 800x100 trasparente

Immagine parole a vanveraLa vera libertà di una persona passa dalla conquista delle parole, anche quelle che ascoltiamo o siamo costretti, nostro malgrado, ad ascoltare. La scrittrice Vera Gheno ha sostenuto che: "Ci siamo abituati un po’ troppo a parlare e a scrivere senza fermarci prima un attimo a pensare, e rischiamo così di far sempre più danni. Perché le parole non sono mai solo parole, si portano dietro visioni differenti della realtà, tutte le nostre aspirazioni e le nostre certezze: ovvio che possano generare conflitti e fare male. Ma possono anche generare empatia e fare del bene, se impariamo a usarle meglio." Per questo vi segnaliamo l'articolo di particolare interesse di Giulia Blasi dal titolo "II linguaggio violento di Bandecchi, Gramellini e il politicamente corretto" pubblicato il 24 gennaio 2024 per Valigia Blu. Blasi è è una scrittrice, conduttrice radiofonica e giornalista italiana, specializzata in temi relativi alla condizione femminile e al femminismo.

"Quando leggiamo o vediamo o ascoltiamo qualcosa che ci suscita un’irritazione istantanea, è buona norma imparare a stare per un po’ dentro quell’irritazione, e domandarsi da dove venga. Quando la mattina del 23 gennaio mi sono imbattuta nel Caffè di Massimo Gramellini sul Corriere della Sera, il fastidio e il nervosismo che ho avvertito mi hanno costretta a interrogarmi: ma non è che Gramellini ci ha preso? Non è che davvero Stefano Bandecchi, il sindaco di Terni diventato una celebrità sulla scorta di una volgarità esibita e rivendicata, fa così per colpa del “politicamente corretto”? La risposta è: forse sì. Ma non nel senso in cui lo intende Gramellini”.

Link: Il_linguaggio_violento_di_Bandecchi_Gramellini_e_il_politicamente_corretto.pdf

Per la Redazione - Serena Moriondo