"Un Paese in linea con gli obiettivi europei e di sviluppo sostenibile per la produzione di energia da fonti rinnovabili, che raggiunge buoni livelli di raccolta differenziata dei rifiuti e diminuisce lo smaltimento in discarica. Continua il lento miglioramento della qualità dell’aria, soprattutto del particolato PM2,5, buoni risultati con l’agricoltura biologica, aumentano i controlli agli impianti produttivi. Meno bene la situazione delle emissioni di gas serra, l’incidenza del turismo sui rifiuti urbani, la produzione di rifiuti speciali e il consumo di suolo. Stabile la situazione dei piani di adattamento ai cambiamenti climatici, della gestione delle aree protette e del rumore."
È questo il quadro che emerge dal quarto “Rapporto Ambiente” di SNPA: un’analisi in 21 punti, sviluppata in 291 pagine, sullo stato dell’ambiente in Italia.
I dati presentati dal Rapporto reso pubblico il 21 febbraio dal Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale, alla presenza del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin mostrano, nell'approccio utilizzato per la presentazione, molte somiglianze con quelli commentati dal Presidente dell'Istat nell'estate del 2023. In quella occasione ci veniva improvvisamente svelato, senza cercare di rimuoverne le cause, che in Italia si vive "in una società disuguale dove la ricchezza che possiedi, il genere a cui appartieni e il territorio in cui risiedi influiscono sull’aspettativa di vita". Nel caso odierno ci viene descritta un'Italia, con qualche difetto e qualche insufficienza, ma con il raggiugimento di traguardi che ci appaiano francamente ancora molto distanti dalle immagini e dalle notizie che ci pervengono quotidianamente da ogni regione. Vediamo insieme perchè.
Link: Commento al Report Ambiente 2023 SNPA
Per la Redazione - Serena Moriondo