Il tema dell'Intelligenza Artificiale (IA), in inglese Artificial Intelligence, è un tema delicato, e da tempo si è aperta una discussione sui rischi connessi all’utilizzo di tecnologie particolarmente evolute, come quelle caratterizzate dall’IA, tanto da porre il problema del limite etico oltre il quale queste tecnologie non devono spingersi. Quanto più la tecnica da protesica diviene mimetica (capace cioè di imitare la razionalità umana), tanto più è necessario stabilire fin quando questa mimesi possa accettarsi senza comportare una vera e propria sostituzione degli esseri umani. L'applicazione dell'IA alla giustizia ne rappresenta un esempio: alla pretesa terzietà, indifferenza al contesto e, per questo, equità dell’algoritmo si affidano scelte progressivamente più significative per i singoli e per la società, attendendosene esattezza e infallibilità, tuttavia, spesso si sottovaluta il potere performativo dell’intelligenza artificiale, non così neutro come ci si potrebbe attendere.
Per questo vi proponiamo la lettura dell'interessante articolo di Margherita Ramajoli dal titolo "Siamo pronti per una giustizia artificiale?" pubblicato il 25 marzo 2024 per la Rivista il Mulino. Margherita Ramajoli è professoressa ordinaria di Diritto Amministrativo all’Università degli Studi di Milano Statale e socia dell’Associazione di cultura e politica "il Mulino" e, da quest'anno, componente della Direzione della rivista.
"La normativa, inevitabilmente complessa, segue un approccio fondato sul rischio e regola l’intelligenza artificiale sulla base della sua attitudine a causare danni alla società, modulando gli obblighi introdotti in base al diverso grado di pericolo di lesione per i diritti fondamentali: più alto è il rischio paventato, maggiori sono gli oneri e le responsabilità dei fornitori, distributori e operatori dei sistemi di IA..(..) Più nello specifico, l’uso dell’IA nel campo della giustizia consente il raggiungimento degli obiettivi propri della giustizia standardizzata: l’efficienza, perché l’IA può essere impiegata in massa a scale e velocità di gran lunga superiori a quelle raggiungibili da qualsiasi essere umano o collegio di esseri umani nelle attività di archiviazione, indagine e analisi delle informazioni giudiziarie; l’uniformità, perché per definizione l’IA elimina spazi di creatività e fornisce risposte prevedibili.Tuttavia, l’affidarsi a sistemi di IA nel processo decisionale presenta anche punti di debolezza (..)"
Link: Siamo_pronti_per_una_giustizia_artificiale.pdf
* In homepage foto di Igor Omilaev su Unsplash
Per la Redazione - Serena Moriondo
Il tema dell’intelligenza artificiale è