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Vi segnaliamo lo straordinario percorso di mobilitazione e partecipazione "RI-GENERA" Campania, di cui facciamo attivamente parte, e che ha dato vita ad una legge di iniziativa popolare che ha raccolto 10.000 firme anche in risposta alla legge di riordino del territorio voluto dalla Giunta regionale.
 
"La Campania - si legge nella pubblicazione "Rigenera Territorio Clima Campania"  - non si sottrae agli effetti dei cambiamenti climatici. L’im- pegno per fronteggiarne e mitigarne gli effetti e per interrompere il riproporsi delle cause di fondo che li generano deve essere naturalmente globale. Anzi, il clima rappresenta forse la più grande evidenza di quanto le sorti dell’umanità, della sua vita e del suo futuro, siano interdipendenti e siano strettamente legati alla capacità di mettere in campo risposte globali a problemi globali."

"In questo senso, la Campagna RI-GENERA vuole rappresentare una spinta, una sollecitazione, una tensione forte per giungere alla neces- saria svolta e, al tempo stesso, offrire un’occasione di connessione, di relazione, di esperienza di elaborazione e di lotta comuni per nuclei associativi, spezzoni di movimento, intelligenze e competenze, realtà associative più strutturate del mondo del lavoro e dell’ambientalismo, esperienze istituzionali nei territori che per questa via possono trovare ragioni di valorizzazione dei propri percorsi e di forza accresciuta."

Il dato che i promotori dell'iniziativa vogliono sottolineare è che "la Campania è tra i territori più esposti del nostro paese: per la sua collocazione geografica, per la sua conformazione idrogeologica, per le carenze delle politiche attive di cura del territorio, per i devastanti fenomeni di speculazione edilizia e di consumo dissennato di suolo, per i livelli di inquinamento dell’aria in diverse sue zone. Ma lo è anche per una idea dello sviluppo che continua a privilegiare una visione quantitativa e produttivistica, per il grande peso della rendita fondiaria e immobiliare che si presenta come un vero e proprio nucleo di potere che tende a condizionare le scelte delle politiche pubbliche. Per non parlare del peso e del ruolo delle organizzazioni criminali nel circuito delle ecomafie e della devastazione di territori.

E allora occorre una svolta coerente nella politica sui cambiamenti climatici e per la drastica riduzione, fino all’azzeramento, delle emissioni climalteranti.(..)"

Per la Redazione - Serena Moriondo