Il nuovo Report pubblicato oggi dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) "Ensuring safety and health at work in a changing climate" spiega come il cambiamento climatico stia provocando condizioni meteorologiche e climatiche estreme in tutto il mondo, come evidenziato dall’aumento della frequenza e della gravità delle ondate di caldo, delle forti precipitazioni, degli incendi, della siccità e dei cicloni tropicali (IPCC 2021).
Ciò sta avendo gravi effetti sulla sicurezza e sulla salute delle lavoratrici e dei lavoratori, che spesso sono i primi a essere esposti a questi rischi, spesso per periodi più lunghi e con intensità maggiore rispetto alla popolazione in generale (ILO 2023).
I rischi legati ai cambiamenti climatici sono stati collegati a numerosi effetti sulla salute, tra cui lesioni, cancro, malattie cardiovascolari, peggioramento delle condizioni respiratorie, degenerazione maculare e problemi di salute mentale. Anche le implicazioni finanziarie sono considerevoli, a causa della perdita di produttività, delle interruzioni delle attività e dei danni alle infrastrutture.
Il Rapporto, nel corso delle 132 pagine, presenta esempi relativi a sei impatti chiave dei cambiamenti climatici sulla salute e la sicurezza nel lavoro (SSL), scelti per la loro gravità e l’entità dei loro effetti: calore eccessivo, raggi ultravioletti (UV) radiazioni, eventi meteorologici estremi, inquinamento atmosferico sul posto di lavoro, malattie trasmesse da vettori e cambiamenti nell’uso di prodotti agrochimici. Lo stesso, riepiloga inoltre esempi di risposte a questi rischi, come politiche e strategie, leggi, contratti collettivi, linee guida tecniche, iniziative di formazione e consulenza, campagne di sensibilizzazione e azioni nei luogo di lavoro.
Molti dei pericoli e dei rischi sul posto di lavoro, trattati nel Report, non sono di per sé nuovi, tant'è che, nel corso degli anni, l'ILO ha elaborato norme internazionali sul lavoro, codici di condotta e linee guida tecniche specificamente correlate alla Salute e la sicurezza sul lavoro (SSL), ma ora vi è un reale rischio di aggravamento.
La Strategia globale dell’ILO sulla sicurezza e salute sul lavoro 2024-30, recentemente adottata, sottolinea che i temi della SSL legate al cambiamento climatico, dovrebbero essere posizionati in cima alle agende politiche globali e nazionali. Le Linee guida dell’ILO del 2015 per una transizione giusta verso economie e società per tutti sostenibili dal punto di vista ambientale identificano la SSL come uno degli ambiti politici chiave per affrontare la sostenibilità ambientale, economica e sociale di tale transizione. Inoltre l'Organizzazione Internazionale del Lavoro è coinvolta in una serie di iniziative legate al cambiamento climatico come, ad esempio, Vision Zero Fund, un’iniziativa del G7 che mira a ridurre gli incidenti, gli infortuni e le malattie nelle catene di approvvigionamento, con lo scopo di affrontare tale impatto.
Alcuni lavoratori potrebbero essere particolarmente vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici e quindi potrebbero aver bisogno di misure di protezione aggiuntive, ad esempio quelli impiegati nei lavori agricoli e in attività all’aperto che svolgono lavori pesanti nei climi caldi, come l'edilizia, la manutenzione stradale, ecc.. Man mano che i rischi legati al cambiamento climatico si evolvono e si intensificano, potrebbe essere necessario rivalutare la legislazione esistente o creare nuove normative e linee guida, per garantire che le lavoratrici e i lavoratori siano adeguatamente protetti. Le considerazioni sulla SSL dovrebbero essere integrate nelle politiche legate al clima e, viceversa dato che, al momento, gli studi esistenti sono spesso incentrati sulla salute pubblica, e meno sulla salute nel lavoro.
Per questo le politiche e i programmi in materia di SSL dovrebbero essere coordinati tra i ministeri del Lavoro e i ministeri della Salute, per garantire la coerenza delle politiche. Inoltre il dialogo sociale tra Governi e Parti sociali è il fondamento per risposte efficaci in un mondo del lavoro in evoluzione ed è necessario anche per lo sviluppo di politiche di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, poiché i lavoratori e i datori di lavoro sono nella posizione migliore per intraprendere le giuste azioni all'interno delle aziende e degli enti, pubblici e privati.
Stanno emergendo anche industrie e tecnologie green per rispondere a questa emergenza globale. Tuttavia, in alcuni casi, le tecnologie verdi possono creare o amplificare pericoli e rischi in materia di SSL, soprattutto se non sono state ancora sviluppate infrastrutture e tutele adeguate.
Per esempio:
- i pannelli solari e le lampade fluorescenti compatte ad alta efficienza energetica contengono sostanze chimiche pericolose, come piombo, cadmio e mercurio, che rappresentano un pericolo per coloro che lavorano nel riciclaggio (ILO 2023);
- anche i rischi per la salute associati alle sostanze chimiche utilizzate nella produzione delle batterie agli ioni di litio che alimentano i veicoli elettrici costituiscono una seria preoccupazione. Il cobalto, ad esempio, viene spesso estratto attraverso operazioni artigianali informali, in cui mancano anche le misure basilari in materia di SSL. I lavoratori in questi contesti possono essere esposti a livelli elevati di polvere, gas tossici e altri pericoli, che possono portare a malattie respiratorie, malattie della pelle, compromissione della funzionalità tiroidea e tumori (Wahlqvist et al. 2020). In uno stabilimento di batterie in Ungheria, 300 lavoratori a cui erano stati negati i DPI hanno scioperato nel giugno 2023 dopo un’epidemia di vomito, diarrea ed eruzioni cutanee (ETUI 2023). Non sono stati stabiliti OEL per molte delle sostanze chimiche pericolose presenti in queste batterie, inclusi litio e cobalto (ETUI 2023);
- a rischio anche le lavoratrici e i lavoratori del settore delle energie rinnovabili. Ad esempio, sono stati segnalati numerosi incidenti legati alla sicurezza dei lavoratori nei parchi eolici offshore, che vanno dal rilascio di monossido di carbonio ed esafluoruro di zolfo alla perdita di lavoratori caduti in mare. Nel 2022 sono stati segnalati 350 incidenti solo nel Regno Unito (ETUI 2023).
Sono dunque necessari programmi di formazione per istruire datori di lavoro, lavoratrici e lavoratori sui rischi del cambiamento climatico e sulle misure pratiche di protezione basate sulle valutazioni del cambiamento climatico e un approccio aggiornato dei controlli. L'ILO spera e si augura che l’accresciuto profilo politico del nesso clima-salute porti a una maggiore capacità di negoziare per la sicurezza e la salute delle lavoratrici e dei lavoratori.
Per la Redazione - Serena Moriondo