Le disuguaglianze sociali sono ai massimi livelli e se non si riuscirà a darvi una risposta con politiche progressiste, rimarrà la tentazione diffusa di trovare dei capri espiatori. Le forze conservatrici che rappresentano l'italia anche in Europa non detestano solo gli immigrati ma ogni aspetto che non rientra nello slogan "Dio, Patria, Famiglia". Dio come unica verità, Patria come confine da difendere, Famiglia come monopolio dell'affetto ma, in realtà, standard mutevoli che, di volta in volta, si adattano alle scelte personali dei politici al Governo. Del resto, “individualismo” e non condivisione, è la parola d’ordine che segna questi tempi. Una dimensione che, alla fine, determina l’allentamento dei legami sociali, un venir meno del senso di responsabilità verso la propria comunità e il mondo che ci circonda, e sospinge verso la solitudine e il prevalere dell'interesse personale. E diventiamo insensibili a qualsiasi forma di dolore: soprattutto morale. E quando questo “perde la salutare funzione di avvertimento, di allarme e di spinta ad aiutare il nostro simile, inizia il tempo della cecità morale” (Z. Bauman, Il Secolo degli spettatori, 2015).
Credendo fermamente che occorra un pensiero e una cultura diffusa capaci di poter reagire e ritrovare, insieme, credenti e non credenti, un nuovo senso comune, vi segnaliamo l'articolo di particolare interesse di Elisabetta Moro dal titolo "Il pessimo risultato dell'Italia (ancora una volta) nella classifica dei diritti LGBT+" pubblicato il 10.05.2024 per Elle. Specializzata in Studi di Genere con un Master in Women’s Studies nel Regno Unito, oggi Elisabetta Moro scrive focalizzandosi in particolare su tematiche legate al femminismo, alle questioni di genere e ai diritti civili.
"Tre Stati membri – Italia, Ungheria e Polonia – mostrano un indicatore di voto molto basso o addirittura negativo (tra -0,5 e 0,7), si legge nel report, rivelando che gran parte dei loro eurodeputati vota costantemente contro i testi che difendono i diritti fondamentali delle persone LGBTIQ+ (..) La situazione, dunque, potrebbe ulteriormente peggiorare se, alle prossime elezioni del Parlamento Europeo che si terranno l'8 e il 9 giugno 2024, i conservatori dovessero crescere."
Link: Il_pessimo_risultato_dellItalia_ancora_una_volta_nella_classifica_dei_dirittti_LGBT.pdf
* Foto di Sara Rampazzo su Unsplash
Per la Redazione - Serena Moriondo