Le sfide che coinvolgeranno sempre più le città di domani passeranno per una gestione intelligente della mobilità e per il potenziamento della sicurezza di persone e dati, oltre che per l’attenzione crescente che le Amministrazioni locali, cittadini e attività produttive dovranno riservare all’ambiente.
Le città del futuro dovranno saper avere una gestione sociale ed economica di loro stesse che sia più equa di quella attuale e a questo scopo la tecnologia potrà essere strumento fondamentale e imprescindibile. Si pensi ad una soluzione come i semafori intelligenti per regolamentare il traffico in tempo reale a seconda dei flussi effettivi, in modo da ridurre i tempi percorrenza dei cittadini, contenere l'inquinamento ambientale e monitorare lo stato dell'aria. Riguardo il settore dell'edilizia, che contribuisce a circa il 40% delle emissioni e al 30% dei consumi complessivi, la Human Smart City (la città a misura di persona), prevede edifici più green progettati e costruiti secondo criteri come l'economia circolare e il carbon free, oltre ad avere un cuore tecnologico e digitale per poter essere connessi tra loro e con la smart grid urbana.
La tecnologia, però, da sola non può bastare. Un'ulteriore spinta all'urbanizzazione del mondo rende sempre più indispensabile una progettazione delle città e dei centri urbani che tenga conto di diversi aspetti fondamentali. Tra le prime caratteristiche che le città devono avere sono accessibilità, inclusione, sostenibilità, digitalizzazione ma dovranno tenere nella dovuta considerazione anche concetti come il benessere psico-fisico, la prossimità, la sintonia con l'ambiente.
Dagli anni Settanta in Italia si sta assistendo a una crescente migrazione dalle città grandi - con più di 200.000 abitanti - alle città medio-piccole, che hanno acquisito 6 milioni di abitanti.
Secondo lo Human Smart City Index le Città metropolitane sono quelle dove si investe di più nella modernizzazione delle infrastrutture e nei nuovi servizi, ma anche quelle dove è più difficile modificare i comportamenti dei cittadini (gli stili di mobilità, il risparmio energetico, ecc.). Invece, nelle città medie e quelle piccole, pur a fronte di investimenti minori, i cittadini hanno modificato i loro comportamenti, grazie al cambiamento dei valori, che ha reso più desiderabili e più vivibili le città “a misura di persona”. I cittadini, del resto, quando possono, cercano sempre più città che sappiano soddisfare la crescente attenzione per gli stili di vita e per i comportamenti, per far fronte alle numerose necessità della vita quotidiana, come la gestione di famiglie con bambini, persone molto anziane o non autosufficienti.
Il futuro delle città, dunque, andrà progettato tenendo presente non solo i cittadini che affollano oggi le città ma che le abiteranno in futuro, con un equilibrio tra tradizione e nuovi significati che le persone, donne e uomini, danno all'utilizzo delle città.
Un'attenzione su cui è incentrato il progetto di cui parla l'interessante articolo "New Domesticity, Xidian Wang, Japan" di Antonia Solari, pubblicato l'11 settembre per Arketipo, il mensile internazionale di architettura e ingegneria delle costruzioni. Antonia Solari è giornalista e architetta, e si occupa da diversi anni di edilizia e di design, con particolare approfondimento su progetti, materiali e soluzioni legate al contenimento del loro impatto sull'ambiente.
"Il significato più importante della condivisione non sta nella condivisione degli spazi o delle strutture, ma nella condivisione delle responsabilità".
Link: New_Domesticity.pdf
Per la Redazione - Serena Moriondo