di Serena Moriondo
Ieri la Meloni ha dichiarato in un'intervista sul Corriere della Sera che "i nostalgici del fascismo sono utili idioti della sinistra" ma le sue frequentazioni con Trump e Orban o di esponenti del suo partito in ambienti dell'estrema destra, così come i simboli e il linguaggio che utilizzano quotidianamente rappresentanti politici e istituzionali della Lega, oltre le immagini dell'assalto di ieri alla sede della Cgil, confermano ben altro.
La manifestazione "no vax", della quale hanno preso il controllo esponenti di Forza Nuova e CasaPound, ha finito per scatenare una guerriglia per le strade di Roma, ma anche altre città sono state oggetto nei giorni scorsi di disordini e di attacchi a sedi stituzionali e del sindacato.
Tutto ciò non è il normale manifestarsi di un dissenso ma la volontà di creare disordini e violenza nel Paese, ed è una cosa moto seria, che ha ottenuto, sin dal primo momento, la condanna del Presidente Mattarella e del Presidente del Consiglio e - con estrema e incomprensibile timidezza - da parte dei vari Segretari di partito e cariche istituzionali.
E' un'onda nera che fa leva sulla paura e sull'ignoranza che sfocia nella disinformazione o, peggio, nella violenza: dalle fake news sui vaccini che modificherebbero il codice genetico, alla spinta per creare una nuova cortina di ferro anti-emigranti da parte di dodici paesi europei appoggiati anche dalla destra italiana o allo scontro del governo di Varsavia, guidato dal partito conservatore di destra Diritto e Giustizia (PiS), e Bruxelles che va oltre la riforma del sistema giudiziario polacco ma riguarda l'autodeterminazione delle donne nelle scelte che riguardano la maternità, i diritti Lgbt, la libertà di informazione.
La lotta contro la nostra intolleranza non riguarda solo i migranti, è una forma di illusione considerare i nuovi casi di antisemitismo, omofobia, discriminazione come una malattia marginale che riguarda solo una frangia impazzita della società. Recenti episodi, anche nel nostro Paese, ci dicono che tutto ciò è ancora tra noi. Tuttavia la lotta contro l'intolleranza ha i suoi limiti: ci sono valori che rappresentano un patrimonio cui non possiamo rinunciare, è dunque ora di riaffermare il sistema di valori in cui crediamo. La Costituzione raccoglie quei valori, primo fra tutti l'antifascismo.
"L’Ur-Fascismo - come lo definiva Umberto Eco - è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili. […] può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme – ogni giorno, in ogni parte del mondo" (* dal discorso pronunciato da Umberto Eco il 24 aprile 1995, alla Columbia University di New York, nell’ambito delle celebrazioni per la Liberazione dell’Europa dal nazifascismo. La dizione “ur-fascismo” significa “fascismo eterno).
Le foto rappresentano un momento del presidio di stamattina davanti alla sede della Cgil nazionale a Roma e in altre città italiane