Le denunce e le richieste dei rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno partecipato al Labor 20 sono chiare e mettono in luce – in sole cinque pagine – le contraddizioni che segnano profondamente il mondo del lavoro attuale.
I Sindacati vedono con chiarezza come una ripresa diseguale e fragile rischia di esacerbare le disuguaglianze all'interno e tra i paesi e di lasciare il mondo incapace di affrontare le sfide pressanti, una ripresa lenta e disomogenea ci allontani sempre di più dal raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e dall'Accordo di Parigi.
Un documento breve ma denso di richieste importanti, tuttavia ancora molto distante dalle 68 pagine della Dichiarazione finale del Business 20 e le 760 pagine di proposte del mondo delle imprese e dell’economia ai Governi del G20.
Un divario che richiede un approfondimento da parte delle Organizzazioni sindacali a livello internazionale, e l’apertura di un serrato confronto con Governi e Rappresentanze datoriali locali. Tale confronto è quanto mai indispensabile perché la comunità d’affari che conta complessivamente oltre 6,5 milioni di imprese su un tema come l’occupazione ha, ad esempio, ben poco riflettuto sulle condizioni di lavoro che riguardano oltre 3,2 miliardi di persone, limitandosi per lo più a chiedere che vengano preparate le competenze della forza lavoro per le future rivoluzioni industriali.
Al di là delle diverse proposte, alcune anche interessanti, è evidente che manca ancora una presa di coscienza e soprattutto di volontà per superare le violazioni dei diritti del lavoro da parte di Governi e imprenditori, a livello internazionale. Violazioni ben documentate dall'ottava edizione dell'indice ITUC Global Rights che chiede di adottare soluzioni globali per garantire condizioni di lavoro sicure e salutari per tutti perché - come è stato confermato dal “XXII Congresso mondiale per la sicurezza e la salute al lavoro” tenutosi a settembre 2021 in Canada - decessi, infortuni e malattie sul lavoro non sono né predeterminati né inevitabili, hanno sempre delle cause.
I dati di tendenza di otto anni analizzati dalla Confederazione internazionale dei sindacati nel 2021 dipingono un quadro estremamente negativo: attacchi al diritto di sciopero e al diritto di istituire e aderire a un sindacato, arresti e detenzioni arbitrarie e la negazione della libertà di parola e di riunione, che è ai massimi storici. Per approfondire alleghiamo una nota dedicata al tema.
Link: Nota_Diritti_violati_-_Moriondo_1112021.pdf
Per la consultazione integrale dei documenti del B20: https://www.b20italy2021.org/documents/
Link: ITUC_GlobalRightsIndex_2021_EN_Final.pdf
Per la Redazione - Serena Moriondo