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Foto rassegna stampaVi segnaliamo l'articolo di particolare interesse, apparso oggi sul sito SaluteInternazionale, del Direttore editoriale Gavino Maciocco dal titolo "La sanità di domani (cioè di ieri)".

"Nella bozza di riforma PNRR dei servizi territoriali  - si legge nell'articolo - si riesumano le principali riforme delle cure primarie e dei servizi territoriali approvate negli ultimi venti anni (ma sarà vero?)"

La Missione 6 (M6C1) del PNRR (Vedi Risorse, pag. 271 e seguenti) si occupa appunto di Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale: “Gli interventi di questa componente intendono rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari” e nella Tabella 1 vengono assegnati, a favore del Potenziamento dell’assistenza sanitaria e della rete sanitaria territoriale, 7 miliardi di euro, suddivisi in tre diversi investimenti: 1. Case della Comunità; 2. Assistenza domiciliare; 3. Ospedale di Comunità. 

L'autore, spiega come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si occupa di sanità territoriale toccando sì tre temi cruciali, senza però svelarne la cornice politica e alla fine, se si scava un po', si scopre che se "queste riforme fossero state applicate, con adeguati finanziamenti, su scala nazionale, oggi i nostri servizi territoriali godrebbero di buona salute, i cittadini avrebbero a disposizione servizi di prossimità di grande qualità, l’intero SSN ne sarebbe stato rafforzato e avrebbe potuto affrontare lo tsunami della pandemia con molta maggiore sicurezza e efficienza. Invece sono rimaste – pur con qualche significativa eccezione – lettera morta".

Link: La_sanità_di_domani_cioè_di_ieri.pdf

Per la Redazione - Serena Moriondo