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Copertina Rapporto Rifiuti 2021 ISPRAIl 21 dicembre il Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), ha pubblicato il Rapporto Rifiuti Urbani 2021. 

Il Rapporto, in 568 pagine,  presenta tutti i dati - aggiornati all’anno 2020 -  sulla produzione, raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti di imballaggio, import/export, costi dei servizi di igiene urbana e applicazione del sistema tariffario, stato di attuazione della pianificazione territoriale aggiornata all’anno 2021.

Il rapporto mostra un’estrema variabilità di approccio alla gestione dei rifiuti urbani tra i diversi Stati membri. L’Italia avvia a riciclaggio il 33% dei rifiuti urbani trattati, e a compostaggio e digestione anaerobica il 23%, con una quota totale di rifiuti avviati ad operazioni di riciclo del 56%.  Svezia, Germania, Belgio, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Austria, e Lussemburgo allo smaltimento in discarica (sotto il 4,5%) preferiscono l’incenerimento con recupero energetico (R1) con percentuali che vanno dal 32% della Germania al 56% della Finlandia. L’incenerimento senza recupero di energia (D10) è poco utilizzato e la percentuale maggiore si rileva in Slovacchia (4%). I Paesi con percentuali di rifiuti urbani avviati a compostaggio e digestione superiore al 20% del totale trattato sono: Austria (33%), Paesi Bassi (29%), Lituania (25%), Italia (23%), e Belgio (21%).Per quanto riguarda le operazioni di riciclaggio, 8 Paesi su 27 hanno percentuali del rifiuto urbano trattato avviato a riciclo di materia superiori al 30%, con la Slovenia (52%) e la Germania(48%) capofila.

Il tasso di riciclaggio per i rifiuti urbani è uno degli indicatori Eurostat che misurano l’avanzamento delle politiche di Economia circolare (l’indicatore misura la quota di rifiuti urbani riciclati rapportato alla produzione totale degli stessi).  La percentuale di riciclaggio nell’UE 27 è aumentata nel triennio 2017-2019 di 0,8 punti percentuali. Lettonia e Slovacchia hanno evidenziato i maggiori incrementi la Romaniail decremento più significativo. L’Italia ha fatto registrare nel triennio un incremento pari a 3,6 punti percentuali.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAIl 2020, a causa della riduzione delle attività economiche conseguenti alle misure di contrasto alla pandemia, vede un calo della produzione nazionale dei rifiuti del 3,6%, che si attesta a 28,9 milioni di tonnellate. La diminuzione si registra in tutte le macro aree geografiche: nel Centro Italia il calo percentuale più consistente (-5,4%), seguono le regioni settentrionali (-3,4%) e quelle meridionali (-2,6%). Cresce, invece, la percentuale di raccolta differenziata, che si attesta al 63% della produzione nazionale, con una crescita di 1,8 punti rispetto al 2019.

Le percentuali rispetto alla produzione totale dei rifiuti urbani di ciascuna macroarea, sono pari al 70,8% per le regioni settentrionali, al 59,2% per quelle del Centro e al 53,6% per le regioni del Mezzogiorno.

La gestione dei rifiuti vede nel 2020 l’invio ad impianti di recupero di materia di circa il 51% dei rifiuti prodotti e raccolti in maniera differenziata. Il riciclaggio totale, comprensivo delle frazioni in uscita dagli impianti di trattamento meccanico e meccanico biologico, si attesta al 54,4% e riguarda le seguenti frazioni: organico, carta e cartone, vetro, metallo, plastica e legno.

La normativa europea prevede ambiziosi obiettivi di riciclaggio al 2025 e 2030 per i rifiuti di imballaggio che rappresentano uno dei principali flussi monitorati. Nel 2020, il recupero complessivo dei rifiuti di imballaggio rappresenta l’83,7% dell’immesso al consumo, in aumento di oltre tre punti rispetto al 2019.Tutte le frazioni merceologiche presentano un incremento della percentuale, ad eccezione di acciaio e alluminio.

Nei 15 Comui con popolazione superiore ai 200 mila abitanti, l’assenza del pendolarismo e dei flussi turistici, per effetto delle misure di limitazione degli spostamenti, ha avuto un ruolo particolarmente significativo nella riduzione del dato di produzione dei rifiuti, che risulta ben più elevata rispetto al -3,6% registrato su scala nazionale. Soprattutto per Venezia e Milano il calo è pari, rispettivamente, al 15,7% e al 14%, seguite da Firenze e Palermo con riduzioni del 12,3% e 10,8%. Catania e Roma mostrano contrazioni prossime al 10%.

Rifiuti tecnologici nel centro di riciclaggio di  Aurubis AG a Lünen, in Germania, 14 aprile 2014. (Sascha Schuermann/Getty Images)Nel 2020 sono stati esportate 581 mila tonnellate di rifiuti urbani (rispetto al 2019, i rifiuti esportati aumentano del 13%), e ne sono stati importati circa 237 mila tonnellate. I rifiuti esportati sono costituiti per il 31,5% da “Rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti” e per il 20% da “Combustibile Solido Secondario”. I rifiuti importati sono, invece, costituiti essenzialmente da rifiuti di “Vetro” (28,3%), rifiuti di “Plastica” (23,3%) e “Metallo” (15,4%).. Nel 2020, la regione che destina all’estero le maggiori quantità di rifiuti è la Campania, circa 253 mila tonnellate, pari al 43,5% del totale esportato. Esportiamo prevalentemente in Austria, Spagna e Portogallo. Importiamo rifiuti dalla Svizzera (corrispondente al 32,3% del totale importato); seguono la Francia con il 26,9% e la Germania con il 15,9% del totale. La Lombardia, la Campania e il Veneto si confermano le regioni che hanno importato i maggiori quantitativi, rispettivamente il 38,6% del totale importato, il 14,7% del totale e l'11,2% del totale. Solo in Campania sono importati quasi esclusivamente i rifiuti di “abbigliamento” e rifiuti di “prodotti tessili”.

Secondo l’indagine ISPRA, i Comuni che nel 2020 adottano il sistema di tariffazione puntuale (TP) del servizio di gestione dei rifiuti urbani, sono solo 1.001, con una popolazione complessiva di 7.096.101 abitanti, pari rispettivamente al 12,7% del totale dei Comuni italiani e al 12% della popolazione nazionale (Censimento ISTAT 2020). In cinque regioni non è stato individuato nessun Comune che, in riferimento all’anno 2020, abbia adottato il sistema di tariffazione puntuale: Molise, Campania, Basilicata, Calabria e Sardegna. Al nord si distinguono il Veneto, il Trentino- Alto Adige, la Lombardia e il Piemonte che nel loro complesso rappresentano l’82,0 % dei Comuni a TP sul totale nazionale censito.

Link al sito dell'ISPRA dove potrete scaricare il testo: RAPPORTO RIFIUTI 2021

Per la Redazione - Serena Moriondo