A luglio 2021, con apposito DPCM erano stati individuati, d'intesa con le Regioni, 5.518 Comuni destinatari delle misure previste dalla Legge 158/2017 che prevedeva la semplificazione per la riqualificazione dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento da riconvertire in alberghi diffusi, l’avvio di opere di manutenzione del territorio con priorità alla tutela dell’ambiente, la messa in sicurezza di strade e scuole, l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e interventi in favore dei cittadini residenti e delle attività produttive insediate nei centri minori. I piccoli Comuni potranno anche acquisire case cantoniere e tratti di ferrovie dismesse da rendere disponibili per attività di protezione civile, volontariato, promozione dei prodotti tipici locali e turismo. Oltre a questo, la legge prevede misure per favorire la diffusione della banda larga, una dotazione dei servizi più razionale ed efficiente, itinerari di mobilità e turismo dolce, la promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta. Il fondo dedicato prevedeva 160 milioni di euro nonchè la messa a punto del "Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni".
Poi, con il 2020, è arrivata la pandemia e lo scenario è radicalmente cambiato riattivando l’interesse verso i piccoli borghi e sono state destinate nuove risorse a questi territori. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto, infatti, 1,02 miliardi di euro allo sviluppo economico e sociale dei piccoli borghi italiani.
Ora le Regioni avranno tempo fino al 15 marzo per presentare al Ministero della Cultura i progetti da candidare al Bando Borghi. Si tratta, in particolare, della Linea A del Bando Borghi pubblicato a dicembre 2021 in attuazione dell’Intervento 2.1 “Attrattività dei Borghi” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che prevede la selezione di 21 borghi a rischio abbandonoo abbandonati nei quali realizzare – con 20 milioni di euro ciascuno per un totale di 420 milioni – progetti pilota di rigenerazione culturale, sociale ed economica.
I progetti devono prevedere l’insediamento di nuove funzioni, infrastrutture e servizi nel campo della cultura, del turismo, del sociale o della ricerca, come ad esempio scuole o accademia di arti e dei mestieri della cultura, alberghi diffusi, residenze d’artista, centri di ricerca e campus universitari, residenze sanitarie assistenziali (RSA) dove sviluppare anche programmi a matrice culturale, residenze per famiglie con lavoratori in smart working e nomadi digitali.
I progetti finora presentati:
- la Regione Calabria ha scelto la cittadina di Gerace, in provincia di Reggio Calabria, di 2 504 abitanti (nella foto in alto a sinistra);
- la Regione Campania ha individuato il Comune di Sanza in provincia di Salerno. Il progetto “Sanza: Borgo dell’accoglienza” prevede, tra le altre cose, la realizzazione di una città-albergo e residenze co-working in un contesto di elevato interesse naturalistico;
- la Regione Emilia-Romagna ha selezionato la proposta del Comune di Grizzana Morandi (nella foto in basso a destra)) dal titolo “Da Campolo l’arte si fa Scola”. Il progetto riguarda il Borgo di Campolo (150 unità immobiliari di cui l’80% in abbandono) e prevede la creazione di start-up locali collegate alla Scuola di Alta Formazione Edile e del Restauro a Campolo, la Casa delle Arti di Scola, gli Studi per attività cinematografiche e audiovisive della Rocchetta Mattei;
- la Regione Friuli-Venezia Giulia ha scelto il progetto presentato dal Comune di Gorizia per borgo Castello. La decisione è stata influenzata anche dall’impegno assunto in vista dell’appuntamento internazionale del 2025, quando, congiuntamente con Nova Gorica, Gorizia sarà Capitale europea della Cultura;
- la Regione Lazio ha scelto Trevinano, borgo di 140 abitanti, frazione di Acquapendente, in provincia di Viterbo. Il progetto ‘Trevinano Re-Wind’ prevede di ricostruire il tessuto sociale nella sua complessità, dai giovani agli anziani, tenendo conto delle realtà imprenditoriali locali, di attivare percorsi di stage o corsi universitari tdi trasformare le case disabitate, in ‘albergo diffuso’ o in cohousing per anziani;
- la Regione Liguria ha scelto il Borgo Castello nel Comune di Andora (SV) con un progetto che parte dal recupero del patrimonio archeologico, del patrimonio botanico, delle tradizioni liguri, degli antichi mestieri e della rivisitazione di attrattive attraverso l’utilizzo della realtà virtuale in una forma di tour itineranti. L’ulteriore obiettivo del ripopolamento del Borgo e dell’implementazione della capacità ricettiva avverrà attraverso il recupero di 91 unità abitative sottoutilizzate da destinare a locanda e albergo diffuso, oltre alla previsione di interventi di social housing;
- la Regione Marche ha individuato il borgo di Montalto delle Marche (le risorse che perverrano dal bando nazionale si associeranno a quelle previste dalla legge regionale di sostegno alla riqualificazione e valorizzazione dei borghi e dei centri storici e allo sviluppo del turismo diffuso e sostenibile’ che mette a disposizione per un triennio 7,8 milioni di euro);
- la Regione Molise ha selezionato il Comune di Pietrabbondante (IS), borgo di poco più di 600 abitanti che conta tra le 20 e le 25mila presenze turistiche ogni anno nella sola area archeologica. Area che il progetto intende valorizzare e trasformare in opportunità per i cittadini ma soprattutto per i giovani;
- la Regione Piemonte aveva deciso di puntare sul complesso monumentale di Stupinigi, Patrimonio Unesco, con la Palazzina di Caccia e il borgo che la circonda. La decisione ha però suscitato le proteste degli amministratori dei piccoli comuni e i dubbi del Ministero della Cultura sulla coerenza rispetto al bando. La soluzione individuata dal Ministero porterà ad un extra-finanziamento: Stupinigi godrà di risorse nazionali per la sua valorizzazione e il Piemonte dovrà scegliere un borgo da candidare;
- la Regione Puglia ha scelto Accadia (FG), e nello specifico il medievale Rione Fossi, un quartiere di interesse storico che si affaccia sui Monti Dauni, nel quale nascerà un albergo diffuso, una scuola internazionale e un hub per ospitare grandi eventi;
- la Regione Sicilia ha scelto A Cunziria (La Conceria), borgo situato nel territorio del comune di Vizzini, in provincia di Catania, un antico borgo costituito da circa 40 edifici con al centro una chiesetta dedicata a Sant’Eligio;
- la Regione Toscana sotiene la proposta del Comune di Cavriglia, che ha candidato Castelnuovo dei Sabbioni, borgo abbandonato che si affaccia sul lago di San Cipriano. Il progetto prevede due musei, spazi pubblici rigenerati, giardini, luoghi della memoria, residenze turistiche come un albergo diffuso, residenze private e specializzate, una casa dell’arte contemporanea, residenze per artisti, botteghe commerciali ed artigianali, abitazioni dedicate al social housing ed ai giovani;
- le Province autonome del Trentino e Alto Adige prevedono, per il Trentino il comune di Palù del Fersina-Palai en Bersntol e la val dei Mòcheni (un insieme di azioni, dalla valorizzazione del paesaggio alla riqualificazione degli edifici, passando per l’impulso sui temi della mobilità sostenibile, della digitalizzazione, del turismo e delle attività outdoor), mentre l'Alto Adige ha proposto il comune di Stelvio, il cui agglomerato romanico conta appena 421 abitanti (il progetto prevede spazi di coworking, la conversione del negozio del villaggio in un centro servizi, un museo diffuso, investimenti nell’agricoltura e residenze per artisti);
- la Regione Umbria condivide il progetto presentato dal Comune di Terni per il borgo di Cesi, “terrazza della conca ternana”, così viene definito questo borgo disteso sulle pendici del monte Eolo di 230 abitanti;
- la Regione Valle d’Aosta proporrà Fontainemore, paesino della valle del fiume Lys che non arriva a 450 abitanti. Il borgo di Boure de Gris sarà interessato da un progetto di recupero finalizzato a coniugare la vocazione agricola e turistico-ricettiva della località montana con quella più quotidiana e inclusiva di un borgo residenziale, creando quei servizi necessari per lo sviluppo;
- la Regione Veneto ha individuato il Borgo storico delle Terme di Recoaro con un progetto che, grazie ad un intervento di rigenerazione urbana, potrà contenere lo spopolamento e dare un impulso forte al rilancio dell’attività economica tradizionale.
Per la Redazione - Serena Moriondo