di Serena Moriondo
E’ stato definito un rapporto imbarazzante e non a torto.
Si tratta della Relazione che, l’8 giugno scorso, è stata trasmessa dal ministro della Sanità al Parlamento, contenente i dati definitivi 2020 sull’attuazione della L.194/78, che stabilisce norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria della gravidanza (IVG).
Alcuni dati positivi che riguardano l’IVG fanno sperare sul graduale avvicinamento alle finalità della legge che, lo ricordiamo, ha voluto tutelare non solo il diritto ad una procreazione cosciente e responsabile ma anche la salute delle donne, disciplinando le modalità di accesso all’aborto ma, a distanza di 44 anni, le difficoltà e gli ostacoli per garantire il diritto all’autodeterminazione delle donne e l’interruzione volontaria della gravidanza svolta in sicurezza, sono ancora troppi e la volontà da parte delle Istituzioni di affrontarli e superarli, del tutto apparente.
Vi offriamo un'esposizione sintetica della Relazione ministeriale e un commento corredato da alcune proposte, arricchiti dai risultati di due altre indagini promosse in questi ultimi anni: il progetto CCM “Analisi delle attività della rete dei consultori familiari per una rivalutazione del loro ruolo con riferimento anche alle problematiche relative all’endometriosi” finanziato e promosso dallo stesso ministero della Salute e coordinato dal Reparto Salute della Donna e dell’Età Evolutiva dell’ISS. dati che illustrano la diffusione dei Consultori Familiari (CF), l’offerta del servizio, la presenza dei professionisti e l'"Indagine nazionale sui Consultoti pubblici " promossa dalla Cgil nazionale nel 2017.
I risultati della Relazione ministeriale e delle varie indagini sul tema, oggetto della nota allegata, ci impegnano a riavviare con più determinazione un percorso di discussione e confronto a tutti i livelli istituzionali, Sindaci compresi, dato che le prestazioni che erogano i consultori non hanno caratteristiche tali da ricadere unicamente in una dimensione sanitaria ma anche sociale. Un confronto che deve approfondire il tema del diritto alla salute e del modello sociale di salute rivolto alle donne, senza distinzione di età o di origine, ma anche ai ragazzi e agli uomini, con un’attenzione al gender oriented,e alle nuove tendenze lgbtqia+. Oltre ad un rinnovato impegno per la difesa della Legge 194 perchè non vi è nulla di acquisito per sempre, ieri come oggi, è necessario difendere ciò che abbiamo conquistato.
E' opinione personale che la situazione inizierà a cambiare in meglio, quando un articolo così lo avrà scritto un uomo.
Link: DI_QUALE_RIPRESA_E_RESILIENZA_PARLIAMO_-_Moriondo_16062022_def.pdf