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Foto anziani non autosufficienti rid 675x250di Serena Moriondo

Il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza - formato da un’ampia coalizione sociale coordinata da Cristiano Gori (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università di Trento) -  ha elaborato nel 2021 una proposta per introdurre il "Sistema Nazionale Assistenza Anziani" in Italia, con lo scopo di portare un contributo al percorso sulla riforma per la non autosufficienza previsto dal PNRR.

Con la prematura interruzione della legislatura, esiste però il rischio di disperdere quanto è stato realizzato sinora e di rendere inutile il percorso avviato. La convocazione delle elezioni anticipate potrebbe, infatti, determinare un rallentamento alla presentazione del Disegno di Legge Delega in Parlamento, prevista per la prossima settimana. 

Per questo motivo, gli aderenti al patto, hanno scritto una lettera aperta al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministro del Lavoro e delle politiche sociali e al Ministro della Salute. 

Nel testo dell'appello intitolato “PROTEGGETE GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI DALLE CONSEGUENZE DELLA CRISI POLITICA”, si chiede che siano assunte tutte le misure possibili "affinché si dia seguito al lavoro compiuto e la nuova attenzione verso la non autosufficienza non rimanga una mera dichiarazione d’intenti."

fotobastonr 768x512Pur comprendendo che, come la proposta del luglio 2021, anche la scelta dei toni e gli argomenti utilizzati nell'appello è frutto di una mediazione tra i vari soggetti aderenti al Patto (che vanno dalla Caritas al Forum DD, da alcune Organizzazioni sindacali al mondo delle imprese sociali) e dell'attenzione alle figure istituzionali a cui è rivoltaè mia opinione personale che non si sia fatto abbastaza in questi trent'anni per arrivare ad ottenere una legge organica in grado di garantire una tutela pubblica della non autosufficienza superando l'attuale frammentazione delle già scarse misure e fornendo risposte differenziate ai bisogni multidimensionali degli anziani e delle loro famiglie.

Quindi, più che un "semplice" appello, sarebbe stata doverosa una denuncia rivolta all'attenzione della Corte Costituzionale per violazione del diritto umano alla certezza della cura e ad una vita dignitosa

La tutela della non autosufficienza è, infatti, una responsabilità pubblica: i più fragili hanno il diritto all’assistenza attraverso adeguati livelli essenziali sanitari e sociali, che sono i primi ad essere stati violati in molti territori. Il peso dell'assistenza direttamente a carico dei familiari delle persone anziane non autosufficienti e la contribuzione ai costi assai elevati che le prestazioni socio sanitarie per tali forme di disabilità comportano, stanno mettendo sempre più in grave difficoltà (non solo finanziaria) le famiglie, soprattutto le donne che si fanno carico di gestire i parenti anziani oltre ai figli. La necessità di ridurre le interazioni sociali durante la fase acuta della pandemia ha, inoltre, drammaticamente ridotto lo "spazio vitale" di molti anziani, con un impatto negativo non solo sullo stato di funzione fisica ma anche sul tono dell'umore e a volte anche sulla performance cognitiva.

"La prospettiva spesso usata - a livello amministrativo per valutare lo stato del bisogno - è solo quella della compromissione delle capacità funzionali, talvolta associate alla patologia di base, senza considerare anche le relazioni con le dimensioni socio-economiche.Tale approccio si basa sull’idea che chi ha necessità di aiuto arriva prima o poi ai servizi, ma non tiene conto dei tempi con i quali si riesce ad accedere ai servizi (spesso quando compromissioni e danni potenzialmente prevenibili e reversibili non lo sono più), né del fatto che una parte di popolazione ai servizi non arriva affatto perché la situazione è ormai degenerata. (...) Su una popolazione di riferimento composta da circa 6,9 milioni di over 75, sono stati identificati oltre 2,7 milioni di individui che presentano gravi difficoltà motorie, comorbilità, compromissioni dell’autonomia nelle attività quotidiane di cura della persona e nelle attività strumentali della vita quotidiana. Tra questi, 1,2 milioni di anziani dichiarano di non poter contare su un aiuto adeguato alle proprie necessità, di cui circa 1 milione vive solo oppure con altri familiari tutti over 65 senza supporto o con un livello di aiuto insufficiente. Infine, circa 100mila anziani, soli o con familiari anziani, oltre a non avere aiuti adeguati sono anche poveri di risorse economiche, con l’impossibilità di accedere a servizi a pagamento per avere assistenza (Fonte: Istat "GLI ANZIANI E LA LORO DOMANDA SOCIALE E SANITARIA", 7.06.2021. I dati a cui si riferisce l'indagine sono relativi al 2019, dopo la fase acuta della pandemia, dall'ordine dei geriatri viene segnalato un peggioramento).

Per questo abbiamo bisogno di una denuncia pubblica, forte e determinata, così come hanno fatto ventuno ragazze e ragazzi americani (nati fra il 1995 e il 2005) che, nel 2018, si sono rivolti alla Corte Suprema perchè il diritto alla vita, alla libertà e alla felicità, che la costituzione americana garantisce, non ha senso su un pianeta che non può sostenere la vita considerando responsabile il Governo di non rispettare un diritto essenziale, o sei giovani attivisti portoghesi che, nel 2020, hanno denunciato 33 paesi europei alla Corte Europea di Strasburgo, poiché violano i diritti umani, non rispettando l’Accordo di Parigi del 2015. 

A dimostrazione che queste prese di posizione sono nel giusto, il 28 luglio, con 161 voti favorevoli e otto astensioni, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una storica risoluzione, che dichiara l'accesso a un ambiente pulito, sano e sostenibile, un diritto umano universale (gli Stati che si sono astenuti: Cina, Federazione Russa, Bielorussia, Cambogia, Iran, Siria, Kirghizistan ed Etiopia). La presa di posizione dell'ONU impegna gli Stati ad accelerare l'attuazione dei loro obblighi e impegni in materia di diritti umani e ambientali. 

Le decisioni politiche passate e attuali incidono indubbiamente in modo sproporzionato sui giovani, che nei prossimi anni subiranno le conseguenze concrete e drammatiche dei cambiamenti climatici ma ciò, vale anche per le persone anziane non autosufficienti, che nel vivere l'ultima parte della loro vita nel presente, hanno diritto ora al riconoscimento delle loro esigenze sanitarie vitali.

Non più vage promesse ma coerenza e fatti, di questo abbiamo bisogno. Ora più che mai, alle soglie di nuove elezioni politiche. I punti di cui sopra non sono questioni di forma ma di sostanza, che richiedono azioni coerenti.

Link: Lettera-Patto-Non-Autosufficienza-28-luglio-22-.pdf

Link: Verifica adempimenti ed esiti LEA 2018 (ultima disponibile nel sito del ministero della Salute)