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Nell’ambito del programma di ricerca Welfare familiare e valore sociale del lavoro domestico in Italia”, realizzato dal Censis per Assindatcolf a luglio 2022 è foto badanti stato pubblicato il 4° Focus "Le famiglie, il lavoro domestico, i caregiver, le Rsa". 

La ricerca si è focalizzata su due aspetti:

- la decisione di ricorrere alle residenze sanitarie assistenziali (RSA), strutture queste dedicate alla cura di persone non autosufficienti e anziane, che assicurano prestazioni che solo in parte potrebbero essere prese in carico direttamente dai familiari dell’assistito;
- la condizione dei caregiver, ossia quelle persone che dedicano, se non tutto, buona parte del proprio tempo ad assistere altri membri della famiglia che soffrono di gravi problemi di salute, di mobilità, di disagio.

In sintesi i risultati:

  1. persiste il convincimento che un modello di assistenza corrispondente alle necessità di persone anziane o non autosufficienti non possa prescindere dal ruolo fondamentale della famiglia e della casa, dove la soluzione di assumere una badante resta l’alternativa più accettabile (il 58,5% non si rivolgerebbe mai a una RSA, considerando più opportuna l’assunzione di una badante).
    D’altro canto, le motivazioni che indurrebbero le famiglie a scegliere le Residenze Sanitarie Assistenziali, al di là dell’effettiva disponibilità e possibilità di accesso a queste strutture, sono prioritariamente concentrate sulla qualità del personale di
    assistenza, sulle professionalità e sulle competenze di cui queste strutture dovrebbero disporre per garantire prestazioni in linea con le attese delle famiglie e con i bisogni dell’assistito (il 63,3% di chi ricorrerebbe alle RSA);
  2. fra chi si dovesse rivolgere alle RSA solo in extrema ratio ricorrerebbe a una struttura pubblica (6,0%), preferendo a queste le residenze gestite in convenzione con il pubblico (21,3%) o anche le residenze gestite direttamente da privati (14,2%):
  3. viene avvertita  l’urgenza di sostenere l’impegno delle persone che sono chiamate ad assistere altri membri della famiglia, attestando, nello stesso tempo, i rischi di inadeguatezza che questo tipo di assistenza può portare, con inevitabili ricadute negative sulla condizione emotiva dell’assistito e su quella della stessa persona che si offre come caregiver (il 53,4% chiede di ottenere una sostituzione parziale o un’integrazione dell’impegno per contenere lo stress fisico e psicologico al quale si espone quotidianamente il caregiver);
  4. ampiamente rilevante è anche la posizione di chi rimarca la necessità di riconoscere anche in termini economici il lavoro sostitutivo che i caregiver svolgono (25,5%), portando all’attenzione anche il carico di rinunce e condizionamenti che queste persone sono obbligate a sostenere.

In sostanza, dalle analisi contenute nel Report, si ricava la rappresentazione di un welfare ancora “zoppicante” al quale non corrisponde un’iniziativa riformatrice tempestiva (il disegno di legge sui caregiver  - ricorda il Censis - dal titolo Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare è  fermo al Senato dal 2019).

Per la Redazione - Serena Moriondo