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Foto esodo giovani di Alessandro Mauriello

Assumendo che la geografia globale del lavoro sta cambiando fortemente le filiere e le catene globali del valore, con effetti visibili sullo sviluppo economico dei sistemi paese e sul sistema imprese.

Fattori di sistema di questo mutamento sono la crisi sanitaria e il digitale che influenzano le relazioni industriali, la contrattazione, i modelli organizzativi, le soggettività e le identità sui luoghi di lavoro degli stessi operatori/lavoratori, la formazione manageriale con la formazione permanente.

Vi è pero un nuovo fenomeno all’attenzione di studiosi, analisti, e osservatori del mondo del lavoro che si sta evidenziando con grande forza, in tutti i paesi Ocse.

Quello chiamato negli Stati Uniti da uno studio Mc Kinsey delle “Grandi Dimissioni dal lavoro Great Resignation”, che dal 2021 sta avendo forte tendenza.

Secondo lo studio tra aprile e settembre 20121 , 19 milioni di lavoratori americani si sono dimessi, tanto che molti player importanti del sistema americano come Amazon per superare questo annoso problema hanno assegnato ai propri lavoratori bonus di tremila dollari.

Altre imprese per esempio del settore Food come Mc Entire Produce hanno inventato una nuova figura professionale dedicata al fenomeno, un manager che convinca i dipendenti a rimanere in azienda, con mansioni di azioni di supporto e ascolto per creare benessere organizzativo in azienda.

Altri studi (Who is driving The Great Resignation? , Harvard Business Review) sottolineano come questa tendenza possa essere l’effetto di una transizione, dovuta alla pandemia e al burn out in particolari settori come la sanità o il tech con un ricorso forte allo smart working o lavoro agile, cluster di lavoratori con alte skill e competenze.

Dato questo ritenuto però ininfluente nella lettura globale del fenomeno in oggetto, per la portata dei numeri.

Come esplicare allora questo processo di ridefinizione del mondo del lavoro globale?

Esistono nuove chiavi di lettura dopo le crisi sociali degli ultimi anni per comprendere appieno il mondo dell’economia e del lavoro 4.0?

Quali saranno i nuovi modelli organizzativi per le imprese?

Domande che interrogano in profondità i corpi intermedi, il sistema delle imprese nelle loro agibilità e nelle loro fondamenta, che costringono a trovare percorsi per nuovi modelli di partecipazione cognitiva dei lavoratori (L. Tronti), nel quale scompare la passività dell’operatore, e in cui la persona viene rimessa al centro dell’organizzazione complessa:

“Come sempre il cambiamento richiesto è anzitutto culturale e cognitivo... E’ quindi necessario creare i presupposti perché si possa coordinare pensiero e attività in modi molteplici, flessibili, interscambiabili, per l’efficacia di azione stessa richiesta ad ogni segmento o livello organizzativo.

Si tratta di saper comunicare in più lingue contemporaneamente e di giungere a risultati ritenuti efficaci con linguaggi sintetici e logici anche diversi ma che devono essere conosciuti e possibilmente familiari lungo tutta la catena gerarchica.

( C. Bettini, Prepararsi all’ambiente complesso)

La dimensione sociale dell’economia diviene processo generativo all’interno delle prassi manageriali, a cui si richiede di ripensare non solo il modello di sviluppo con Agenda 2030, ma di introdurre nelle organizzazioni l’idea del benessere multi dimensionale (L. Becchetti ) che crea futuro sostenibile nell’economia civile, come ampiamente esplicato dai prof.ri Sachs e Salvatore Veca.

In questo quadro sistemico la sostenibilità sociale, economica e ambientale è processo condiviso da tutti gli stakeholder, da tutto il territorio, distribuendo i flussi dei micro cosmi che stanno dentro la comunità delle persone e delle aziende che fanno la scelta consapevole di stare sul mercato in maniera differente, dentro un modello di economia civile, si guardi per esempio alle imprese di comunità che controcorrente creano welfare dei territori e delle persone .(G. Sateriale).

Per il capitolo corpi intermedi e nuova economia, guardiamo all’importante accordo/documento recentemente firmato da Cgil Cisl Uil con Enel chiamato “Statuto della Persona”.

Un nuovo modello di relazioni industriali , che dà valore al tema dell’unicità dell’individuo, alla contrattazione inclusiva, alla formazione e al creare benessere partecipazione e produttività, ad una nuova cultura della sicurezza in senso preventivo, approccio quanto mai necessario visti i numeri sviscerati ogni anno dai vari rapporti Inail, e al potenziamento da parte del Ministero del lavoro dell’Ispettorato nazionale del lavoro sotto la direzione del prof. Bruno Giordano, magistrato di Cassazione impegnato da molti anni sul versante lotta al Caporalato e antimafia.

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