di Serena Moriondo
Domani arriverà l'autunno, terminate le vacanze estive si è avviato il nuovo anno scolastico. Anche i più piccoli hanno iniziato a frequentare l'asilo, ma non quanti ne avrebbero diritto.
Infatti, l’indice di copertura dei posti disponibili in Italia ha raggiunto solo il 26,9%. Un traguardo ben distante dal parametro del 33% che, secondo l'indirizzo assunto in sede europea nel 2002, avremmo dovuto raggiungere nel 2010.
Denatalità e privatizzazioni sono argomenti, all’apparenza, senza particolari affinità. A ben guardare, però, un denominatore comune esiste: sono proprio i servizi educativi per la prima infanzia. Affrontare adeguatamente il tema della denatalità, che affligge il nostro Paese, ci porterebbe però troppo lontano, pensiamo cosa implica una popolazione in contrazione sul piano del finanziamento del sistema pensionistico, dei servizi sanitari in relazione all’aumento delle malattie cronico-degenerative associate all’età, in merito al tema della casa o al funzionamento infrastrutturale, culturale, del territorio, ecc.
Ci focalizzeremo, dunque, sulle opinioni di alcuni esperti rapportandole alle scelte che il nostro Paese sta percorrendo per affrontare la questione della denatalità, fino a riportare, in conclusione, alcune considerazioni che sollecitano un cambio urgente di direzione.
Cambiamento, innanzitutto, necessario per dare seguito al Goal 4.2 che vuole garantire entro il 2030 che ogni ragazza e ragazzo abbiano uno sviluppo infantile di qualità, ed un accesso a cure ed istruzione pre-scolastiche così da essere pronti alla scuola primaria. Cambiamento per garantire ancora una filosofia educativa, all'avanguardia nel nostro Paese nella seconda metà del Novecento, che ha registrato un forte arretramento in questi ultimi anni. Una filosofia educativa fondata sull'immagine di un bambino e di una bambina con forti potenzialità di sviluppo e soggetti di diritti, che apprendono attraverso i cento linguaggi appartenenti a tutti gli esseri umani e che crescono nella relazione con gli altri.
Nel farlo utilizzeremo dati e grafici estratti dalle 81 pagine del Dossier “Nidi e servizi educativi per bambini tra 0 e 6 anni: un quadro d’insieme” della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Dipartimento Politiche per la Famiglia, realizzato dall’ISTAT, Università Ca’ Foscari Venezia, MIPA, pubblicato il 2 settembre scorso.
Link: Oblio_sociale_ultima_copia_ott_def.pdf
Link: Oblio_sociale_Allegati_-_Moriondo_19_settembre_2022_-min.pdf