di Serena Moriondo
In circostanze favorevoli i miti possono cambiare rapidamente. E se ciò potesse succedere anche in caso di circostanze avverse per il genere umano?
Due milioni di anni fa le mutazioni genetiche provocarono la comparsa di una nuova specie umana detta Homo erectus. Questo evento fu accompagnato dallo sviluppo di una nuova tecnologia negli utensili in pietra, ora riconosciuta come caratteristica distintiva di quella specie. Finché Homo erectus non subì ulteriori mutazioni genetiche i suoi utensili di pietra restarono praticamente gli stessi, per quasi due milioni di anni.
Per contrasto, a partire da quella che è stata chiamata “Rivoluzione cognitiva” i sapiens sono stati capaci di trasformare il loro comportamento molto velocemente, trasmettendo ogni volta i nuovi comportamenti alle generazioni successive senza alcun bisogno di mutazioni genetico o ambientali. I grandi passi evolutivi sono stati possibili anche grazie alla capacità degli esseri umani di cooperare e al superamento del loro isolamento.
La capacità di creare nuovi utensili di per sé sarebbe stata poco significativa se non fosse stata accompagnata dalla capacità di cooperare con molti altri individui. I miti hanno fatto il resto, sono stati il collante. E’ arrivato il momento di trovare un nuovo collante che consenta al genere umano di prosperare e non distruggere il pianeta.
Gli obiettivi da raggiungere identificati dall’Agenda 2030 dell’ONU sono l’attualizzazione di un mito, sono il faro verso cui dirigerci e migliorare il nostro processo evolutivo che, negli ultimi anni, si è alquanto rallentato, per non dire invertito.
Quello che vediamo nel mondo ci fornisce delle prove concrete delle criticità esistenti ora dobbiamo solo agire, quello che faremo tra il 2020 e il 2030 sarà decisivo per il futuro dell’umanità.
Per farlo, è necessario trovare nuove forme di collaborazione sociale.
Link: Comunità_energetiche_rinnovabili-_Moriondo_4112022.pdf