Secondo la Presidente dell'Associazione Nuove Ri-Generazioni, Rossella Muroni, sono necessari profondi cambiamenti anche di fronte al clima che cambia ma è necessario governarli, altrimenti rischiano di creare ulteriori disuguaglianze e fratture sociali.
Ci sono almeno tre livelli in cui si gioca la potenza trasformativa dell'era climatica: il primo è il rapporto tra innovazione tecnologica e decisore politico dove il totem della cosidetta "neutralità tecnologica" spesso nasconde l'incapacità della politica di fare le scelte giuste; il secondo è il ruolo "rivoluzionario" degli attori sociali, in particolare i cittadini che da utenti/consumatori possono diventare protagonisti; il terzo riguarda la conversione ecologica, la ricetta più potente anche contro le "emissioni che avvelenano la società di oggi: rabbia, paura, astensionismo. individualismo".
Che Paese potremmo essere - si domanda la Muroni - se riconoscessimo i nostri talenti? Come potrebbero cambiare le nostre vite se facessimo della questione ambientale il centro di un nuovo patto sociale? E che tipo di economia avremmo se davvero investissimo sulla decarbonizzazione?
Se vogliamo essere dalla parte giusta della storia e restare agganciati all’Europa, se vogliamo dare risposte ai giovani che ci chiedono di tutelare il loro domani, è tempo di proporre un’idea di Paese e di futuro che sappia tenere insieme la sfida climatica, la crisi economica e l’emergenza sociale.
Indirizzare nella giusta direzione la trasformazione che sarà necessaria alla conversione ecologica sia l’obiettivo di una nuova politica. Chi è disposto a parlarne? (QUI per approfondire l'articolo "La parte giusta" pubblicato sulla "Rivista Quale Energia" novembre-dicembre 2022).
Per la Redazione - Serena Moriondo