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Immagine codiceappalti"L’approvazione del decreto legislativo che riforma il codice dei contratti pubblici, rappresenta un atto di fondamentale importanza. Dalla sua definitiva formulazione dipenderà l’esito di un lungo elenco di opere pubbliche da realizzare nel Paese e nella stessa Umbria dove si sommano, oltre a quelle del Pnrr, anche quelle della ricostruzione post-sisma 2016. Un provvedimento a lungo atteso ed auspicato per correggere le inefficienze del precedente e che costituisce uno degli adempimenti considerati “abilitanti” del piano stesso imposti dalla legge relativa alla governance del Pnrr, insieme ad altre riforme come quella della Pubblica Amministrazione, di cui è prevista l’entrata in vigore entro marzo 2023."

"Emergono fin d’ora - secondo il parere di Diego Zurli, architetto e componente del Comitato scientiifico dell'Associazione Nuove Ri-Generazioni Umbria - alcune palesi criticità che rischiano di oscurare gli aspetti positivi: tra le più problematiche, va senza dubbio sottolineata la liberalizzazione del subappalto “a cascata” il quale, come ha osservato tra gli altri il segretario generale della Fillea-Cgil Genovesi, renderebbe non solo difficilissimi i controlli ma, con l’allungamento della filiera e dello sfruttamento conseguente, il prevedibile incremento dei carichi di lavoro, aumenterebbe il rischio di infiltrazioni criminali. Soprattutto -  prosegue Zurli - secondo alcuni autorevoli osservatori, rischierebbe di vanificare la nuova disciplina introdotta dall’art. 49 del D.L. n. 77/2021, volta a garantire gli stessi standard qualitativi e prestazionali previsti nel contratto di appalto principale riconoscendo ai lavoratori un trattamento economico e normativo non inferiore a quello che avrebbe garantito il contraente iniziale, inclusa l’applicazione dei medesimi contratti collettivi nazionali di lavoro."

In attesa di approfondire i molti altri aspetti del nuovo Codice non appena avrà compiuto l’iter di approvazione, Zurli sottolinea come "il compito non sarà certamente facile anche in considerazione della notevole mole di investimenti pubblici previsti per i prossimi anni (...). Occorre tuttavia essere consapevoli del fatto che, non esiste alternativa alla piena e consapevole assunzione della responsabilità nell’esercitare i margini di discrezionalità che l’ordinamento consente per restituire, nell’interesse delle nostre comunità, efficienza ed efficacia all’agire della pubblica amministrazione."

QUI per leggere l'articolo pubblicato su Umbria24 del 20 dicembre 2022

Per la Redazione - Serena Moriondo