Anticipiamo i Saggi di Alberto Lucarelli e Alessandro Genovesi dal nuovo Infinitimondi 18/2021, in discussione venerdì 23 luglio alle ore 17,30 a Napoli dal titolo:
"PER IL GOVERNO PARTECIPATO DELLA METROPOLI. Possono avere successo il PNRR e l'obiettivo della conversione ecologica senza pensare anche insieme a nuove e permanenti forme di partecipazione pubblica?"
Lucarelli, professore ordinario di Diritto Costituzionale all’Università Federico II di Napoli, forte della sua esperienza amministrativa pubblica a livello ministeriale e in qualità di assessore al Comune di Napoli con delega ai beni comuni, all’acqua pubblica, alla democrazia partecipativa, racconta che, in concomitanza con la crisi dei partiti, ovvero a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, si è generata una mobilitazione partecipativa “al di fuori del quadro classico della democrazia rappresentativa” che ha iniziato a porsi “obiettivi precisi, temi globali quali l’acqua, le privatizzazioni, l’ambiente, il territorio” da affrontare sempre più su scala locale che ha visto la valorizzazione di strumenti tipici della democrazia partecipativa e diretta quali, ad esempio il referendum. Egli descrive un percorso molto innovativo coincidente con l’affermazione della lista civica Napoli è Tua con candidato l’attuale Sindaco de Magistris, la cui spinta propulsiva si è però esaurita nel corso del mandato e, nel concludere il suo articolato saggio, sostiene che “soltanto un metodo di democrazia realmente partecipata sarà in grado di contribuire ad una produzione tesa a soddisfare i bisogni democraticamente stabiliti, in quanto compatibili con regole ambientali e sociali decise collettivamente” e, aggiunge “..in questa nuova complessità, con nuovi attori, c’è anche il tema capitale-lavoro che per essere spostato sul piano della rappresentanza ha bisogno di partiti sensibili e strutturati. Ma questo intreccio complesso di plurime dimensioni della democrazia, come affermato di recente dal sociologo Razmig Heucheyan, autore del libro I bisogni artificiali ha bisogno di un rinnovato senso comune fondato su nuove relazioni sociali di solidarietà, cura e auto-organizzazione.” Conclude, infine, ponendo una domanda legata alle prossime elezioni al Comune di Napoli dove si terrà il dibattito “Le compagini in campo alle prossime elezioni comunali saranno all’altezza di questa sfida?”
Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil, nel suo saggio sottolinea come “Mai come oggi governo delle grandi trasformazioni ambientali, tecnologiche e demografiche e futuro del lavoro sono la stessa cosa. Per “sillogismo”, quindi, mai come oggi difendere il lavoro che c’è, accompagnare il lavoro dai settori più “dark” a quelli più “green”, creare nuovo lavoro (e anche in fretta) è tutt’uno con la tenuta democratica.” Con la Pandemia, egli sostiene, abbiamo riscoperto l’importanza dei luoghi della “socialità” e abbiamo “abbiamo toccato con mano tutti, un po’ di più, le differenze di “classe” nel possedere o no una casa ben organizzata, accedere a determinati servizi o meno nel quartiere. La pandemia è stata anche – al contempo- un fattore di accelerazione significativa di modelli produttivi, di nuove forme di interazione (e isolamento”, di “scomposizione” del ciclo produttivo, di accesso ai servizi e al consumo, attraverso la ulteriore “digitalizzazione” sia dell’offerta (il lavoro appunto) che della domanda.” Per assurdo, egli scrive, pandemia e relativo isolamento “hanno rimesso al centro la qualità degli spazi fisici, (privati e pubblici) che sono sempre anche spazi sociali e quindi della stessa pianificazione urbanistica e della distribuzione più “di prossimità” dei servizi..”. Tanto che, terminata la pandemia la nostra percezione di massa, bisogni e opportunità saranno assai diverse “dal prima”. Insomma esce rafforzata una rigenerazione “Parte di un nuovo Piano del Lavoro, che è anche un “Piano per le nuove città”. E citando Carlos Moreno, l’ideatore della “città dei 15 minuti”, Genovesi scrive “uso le parole di Moreno – “è tempo di passare dalla “pianificazione urbanistica alla pianificazione della vita urbana (…) una visione policentrica basata su quattro componenti – vicinanza, diversità, densità e ubiquità – per offrire a breve distanza le sei funzioni sociali urbane essenziali: vivere, lavorare, fornire, curare, imparare e godere. ... In sostanza una proposta sistemica, tanto concreta quanto complessa, che assume i bisogni (ecco il fulcro strategico) come elemento di partenza della programmazione economica, attorno cui costruire “fisicamente e socialmente” l’ambiente urbano, gli stili di vita e consumo, nuove quote di occupazione e quindi occasioni di integrazione ed azione collettiva.” Continua sostenendo che “Il PNRR può …essere uno degli strumenti per accompagnare tale “rivoluzione”, accanto ad una nuova legge quadro sulla “urbanistica che rigenera, …in quanto più coerente con gli obiettivi europei e generatrice di possibile occupazione in quantità significative. Occupazione non solo per l’oggi, ma anche per il domani ..” e conclude ricordando che “ La disponibilità finanziarie, di per sé sono importanti ma non bastano e non basteranno mai se non vi è quella programmazione, quella partecipazione, quella condivisione che esprime anche una “visione” di trasformazione dei rapporti sociali e quindi dell’attuale distribuzione di ricchezza, occasioni, accessi, potere.”
Link: I_Saggi_di_Alberto_Lucarelli_e_Alessandro_Genovesi_da_Infinitimondi_182021.pdf
Per la Redazione - Serena Moriondo