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19 LUGLIO 1992: muore il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta, quattro uomini e una donna.

 La lotta alla mafia (il primo problema morale da risolvere nella nostra terra, bellissima e disgraziata) non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, che coinvolgesse tutti, specialmente le giovani generazioni, le più adatte, proprio perché meno appesantite dai condizionamenti e dai ragionamenti utilitaristici che fanno accettare la convivenza col male, le più adatte cioè, queste giovani generazioni, a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e, quindi, della complicità

Paolo Borsellino, estratto dal discorso alla Veglia per Giovanni Falcone
(Palermo 20 giugno 1992)