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Le Agenzie ambientali hanno iniziato a diffondere le prime valutazioni sull’andamento della qualità dell’aria nel 2023. Dopo il resoconto di Piemonte, Veneto, Friuli V.Giulia, Emilia Romagna, Marche dell'11 gennaio scorso,  proseguiamo presentando i dati di Lombardia, Lazio e Campania.

Foto Milano smog 1200Lombardia - I risultati delle misure della rete di rilevamento della qualità dell’aria di Arpa Lombardia evidenziano che l’anno appena concluso è complessivamente il migliore da quando sono iniziate le misurazioni. Non solo non si superano più da anni gli standard normativi di monossido di carbonio, biossido di zolfo e benzene, ma nel 2023 anche il PM2.5 ha rispettato per la prima volta i limiti in tutte le stazioni della regione. Il limite annuo del biossido di azoto (NO2) non è stato rispettato in sole 3 stazioni, con valori inferiori rispetto a quelle dell’anno precedente nella maggior parte dei casi. Le concentrazioni medie annue del PM10 risultano inferiori al limite in tutte le stazioni e il numero di giorni di superamento del limite giornaliero si è ridotto significativamente: viene superato nel 30% delle stazioni, ma va ricordato che la percentuale si è più che dimezzata rispetto all’anno 2022, quando le stazioni in superamento erano più del 66%. Una situazione più stabile per l’ozono con superamenti diffusi degli standard normativi, seppure con una riduzione del numero di episodi acuti. Le ragioni di questi miglioramenti sono probabilmente attribuibili a condizioni meteorologiche più favorevoli rispetto ad altre annate che si sommano a una progressiva riduzione delle emissioni.

Foto inquinamento atmosferico Roma CasilinaLazio - Il monitoraggio della qualità dell’aria nel Lazio per il 2023 è stato effettuato avvalendosi di 55 stazioni della rete fissa divise in quattro zone distinte: agglomerato di Roma, zona Valle del Sacco, zona litoranea e zona appenninica; i risultati sono stati i seguenti: per quanto riguarda il PM10: 4 stazioni, tutte ubicate nella zona Valle del Sacco hanno registrato un numero di superamenti quotidiani maggiore del limite consentito, mentre nessuna stazione sul territorio regionale ha superato il limite per media annua; per quanto riguarda il PM2,5: nessuna stazione ha superato il valore limite per media annua; per quanto riguarda il biossido di azoto: una stazione, facente parte dell’agglomerato di Roma, ha superato il limite per media annuale; nessuna stazione ha registrato un numero di superamenti maggiore del limite consentito in relazione alla concentrazione oraria; per quanto riguarda l’ozono: due stazioni (una nell’agglomerato di Roma e una nella zona litoranea) hanno superato il limite legato al valore obiettivo 2021-2023 e una stazione in zona litoranea ha superato il limite relativo all’AOT40, valore obiettivo per la vegetazione; per quanto riguarda benzene, biossido di zolfo e monossido di carbonio: nessuna stazione ha registrato superamenti dei limiti.

Campania - La rete di monitoraggio della qualità dell’aria della Campania è costituita attualmente da 41 stazioni fisse distribuite sul territorio regionale. La valutazione preliminare della qualità dell’aria per l’anno 2023 è effettuata con riferimento a oltre l’80% del totale delle stazioni. Il valore limite giornaliero di PM10 (50 μg/m3) – da non superare per più di 35 giorni all’anno – nel 2023 è stato superato in 6 stazioni tutte ubicate nell’agglomerato: Napoli – ospedale Nuovo Pellegrini, Acerra – Scuola Caporale, Casoria – Scuola Palizzi, San Vitaliano – Scuola Marconi, Volla – via Filichito, Aversa – Scuola Cirillo, tutte situate nel territorio della Città metropolitana di Napoli tranne l’ultima, in provincia di Caserta. Il valore limite della concentrazione media annua non è stato superato in nessuna stazione. Si conferma un trend tendenzialmente stabile rispetto all’ultimo anno. Il valore limite annuale di PM2.5 (25 μg/m3) è stato superato nella sola stazione di San Vitaliano (Na) – Scuola Marconi. Per il biossido di azoto (NO2) il valore limite della concentrazione media annua (40 μg/m3) è stato superato in tre stazioni dell’agglomerato: due a Napoli (Museo e Ferrovia), e una a Teverola (Ce) in via San Lorenzo. Tuttavia tutte le stazioni della rete risultano al di sotto del numero di Foto Napoli inquinamento smog 593x443superamenti consentiti per il valore limite di concentrazione media oraria (200 μg/m3 da non superare più di 18 volte/anno). Con riferimento all’Ozono (O3) il valore obiettivo per la protezione della salute umana (media su 8 ore superiore a 120 µg/m3 da non superare più di 25 giorni all’anno) non è stato rispettato in 3 stazioni della rete: San Vitaliano (Na) – Scuola Marconi (agglomerato Napoli-Caserta), Cava de’ Tirreni (Sa) – Stadio (zona costiero-collinare) e Ariano Irpino (Av) villa comunale (zona montuosa). La soglia di informazione (180 µg/m3) è stata superata in 11 stazioni della rete, 5 nell’agglomerato, 5 nella zona costiero-collinare e 1 nella zona montuosa. Il trend è leggermente in crescita rispetto agli anni precedenti, anche a causa delle maggiori temperature e delle diverse ondate di calore registrate nell’estate del 2023. Tuttavia non è mai stata superata la soglia di allarme (240 µg/m3). Si conferma, infine, uno scenario di assenza di criticità per benzene, biossido di zolfo e monossido di carbonio.

Come abbiamo ricordato nel precedente articolo QUI, ogni secondo nel mondo emettiamo 1337 tonnellate di CO₂. Ogni secondo in cui ritardiamo un intervento di mitigamento o risoluzione, peggioriamo il rischio di salute e sopravvivenza delle persone, a partire da quelle più sensibili: i malati, gli anziani over 65 e bambini di meno di 1 anno.

Le app per misurare l'AQI (World Air Quality Index), l'indice di qualità dell'aria, mostra, nella maggioranza dei casi riguardanti le città italiane,  valori di qualità pessimi, raramente con aria discreta, quasi mai buona. L'esempio allegato, riguarda lo stato della qualità dell'aria a Milano oggi, 30 gennaio 2024, che attesta un livello di aria inquinata, molto inquinata, pessima.

Davvero allora con queste previsioni possiamo continuare ad accontentarci delle "medie annue dell'inquinamento inferiori ai limiti di legge" mentre nelle nostre città il rischio del blocco della circolazione delle auto preoccupa più della salute dei cittadini?

Per la Redazione - Serena Moriondo